A cavallo tra il 25 aprile e il 1° maggio, con il racconto del rapporto stretto tra Resistenza e mondo della cultura e del lavoro.

Quest’anno la CGIL di Taranto si presenta così all’appuntamento con la storia che si rinnova e diventa dovere di testimonianza e memoria.
Alle 10,30 di venerdì 26 aprile la CGIL di Taranto, insieme a tutte le categorie, i referenti dell’ANPI, dell’Archivio di Stato di Taranto, dell’Istituto Cabrini, della compagnia teatrale Cesare Giulio Viola e dell’associazione L’Impronta, presenta infatti nella sua sede in via Dionisio, il recital teatrale che narrerà tutto questo.
“Popoli Resistenti” andrà in scena al Teatro Fusco a partire dalle 10,00 di martedì 30 aprile, ma è già un lavoro di memoria corale che ha coinvolto studenti, ricercatori, storici, lavoratori e cittadini di Taranto e provincia, questi ultimi testimoni di storie di famiglia spesso dimenticate.

Ci siamo interrogati sul valore della Resistenza nei giorni difficili dei nostri tempi, dove la memoria sbiadisce e il rischio di una recrudescenza di fenomeni di intolleranza si fanno sempre più forti – spiega Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto – e così, mesi fa, abbiamo cominciato a lavorare all’idea di un racconto che ci consentirà di dire ai ragazzi in platea che la Resistenza non è un fatto definito, ma un processo costante che ci chiede di resistere e metterci in gioco con gli strumenti che abbiamo, tutti i giorni.
Cinque quadri narrativi che dall’Europa, all’America Latina, passando per l’Africa del Burkina Faso, arrivano direttamente nella Taranto del primo post dopoguerra con le storie delle famiglie di operai e dei braccianti che seppero resistere e pagarono per questo.
Una ricerca storiografica trasformata in arte grazie al lavoro di scrittura e drammatizzazione operato anche con il contributo di attori professionisti e di attori in erba come i giovani studenti dell’Istituto Cabrini.

L’arte, la cultura, la conoscenza, il giornalismo sono state e sono armi potenti contro l’oppressione e la dittatura – continua Peluso – Per questo i regimi totalitari hanno cercato di asservire questi strumenti. Hanno bruciato libri scomodi e perseguitato artisti dissidenti. A Taranto nel lungo elenco di oppositori al regime fascista finiti nell’elenco dei sovversivi ci sono centinaia di uomini e donne a cui nella maggior parte dei casi venivano sequestrati giornali e opuscoli: segno di una volontà di sapere che è la prima stilla di democrazia. La storia è piena di questi casi che noi il 30 porteremo di fronte ai ragazzi di oggi, con in mano la Costituzione che oltre alle belle pagine dedicate al lavoro recita all’art. 33 parole uniche: “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’insegnamento”, a tutela delle libertà di pensiero, di critica, di espressione e di giudizio quale massimo bene da preservare per la democrazia. Perché anche uno spartito, un quadro o un volantino possono essere Resistenza.”

Il 29 aprile alle 18.30 sarà invece inaugurata la Mostra dedicata alla Resistenza realizzata da 17 pittori del territorio, quale contributo all’iniziativa della CGIL. Il vernissage si terrà nella sede dell’Associazione Culturale L’Impronta in via D’Aquino 13. La presentazione critica sarà a cura di Vito Maria Laruccia.