Si terrà martedì 21 marzo alle 19.00 nel rinato Cineteatro di Crispiano la ‘Festa di VeraPrima’, per salutare l’arrivo della stagione calda.
Ad organizzare l’insieme di installazioni e performance artistiche, letterarie, riflessioni sociali e degustazioni di prodotti tipici, sarà lo staff del progetto “Re-Green, eco dei mestieri della legalità”, sostenuto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile Nazionale, realizzato dal Circolo Arci-Uisp Crispiano ‘Mariella Leo’.
A partire dalle sette di sera, tutti gli spazi del teatro comunale saranno invasi da questo inusuale percorso esperienziale, coinvolgente, che sfocerà nella prima visione della webserie “Ce storia”, frutto del laboratorio condotto da Gaetano Colella e Andrea Simonetti con ragazze e ragazzi di Crispiano insieme con anziani esperti di antichi mestieri. Altri spazi a tema saranno dedicati ai libri ed ai film del laboratorio scolastico “Re-Book” e “Re-Movie” tenuti da Vincenzo Parabita e Anna Arena negli ultimi mesi. E poi ancora i disegni dei bambini e i video dei laboratori dei diritti a scuola, il racconto della magnifica esperienza del Gruppo di Acquisto Solidale nato all’interno del Circolo Arci di Crispiano, e la proposta di attivare un orto sociale comunale e un altro laboratorio dedicato al mestiere tradizionale dello stagnino-lattoniere.
Durante la serata sarà ricordata Paola Clemente, la bracciante di San Giorgio Jonico morta di fatica nelle campagne andriesi due estati fa, uccisa dal caporalato. Onoreremo così questo 21 marzo 2017, prima Giornata nazionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie, voluta da quest’anno dal Parlamento Italiano.
L’iniziativa “VeraPrima” si terrà anche grazie all’impegno di ragazze e ragazzi del Servizio Civile Nazionale, operanti a Crispiano e con la direzione artistica di Paolo Elettrico.
Per tutti i dettagli organizzativi fate riferimento a questa pagina evento su Facebook https://www.facebook.com/events/228264540973992/ oppure scrivete alla mail arci.crispiano@libero.it e/o contattate il cell. 392 1687830. Cordiali saluti.
L’associazione musicale Domenico Savino presenta “Musica al Mudi” – Concerti/Aperitivo al Museo Diocesano di Taranto (in Vico Seminario, 1). Una rassegna in otto appuntamenti che porterà artisti di fama internazionale nella Città Vecchia del capoluogo ionico.
Direttori artistici della rassegna, organizzata in collaborazione con il Comune di Taranto, il Comune di Crispiano e con il Mudi, i maestri Paolo Cuccaro, Pierpaolo De Padova e Giuseppe Riccio.
Primo appuntamento in cartellone, quello di sabato 19 marzo con Massimiliano Conte e “La leggenda del pianista sul Mar Piccolo”. Sabato 8 aprile sarà la volta del grande pianista jazz che incanta Parigi, Nico Morelli, con “…dal jazz al folk…Piano Solo”. Ancora un appuntamento domenica 21 maggio con “Concerto finale – International Music Competition” Domenico Savino. Sabato 3 giugno il pianista brasiliano Joao Carlos Parreira Chueire, sarà il protagonista della serata con il concerto “Sorvolando il Brasile con un Pianoforte”. Quinto appuntamento della rassegna l’11 giugno con Paolo Cuccaro, Maurizio Lomartire, Ivan Zittano, Lucia Forzati, Marcello Forte e Leonardo Presicci che saranno impegnati nel concerto “Paisiello e Glinka Piano Sextet”. Domenica 18 giugno sarà la volta del duo Pierpaolo De Padova e Maria Pezzolla con “Tango è Passione”. Giovedì 29 giugno un trio d’eccezione – il primo clarinetto dell’orchestra filarmonica di Copenaghen Giovanni Punzi, il primo flauto dell’orchestra Gewandhaus di Lipsia Sebastian Jacobt e il primo oboe della stessa orchestra Domenico Orlando – sarà protagonista del “Concerto per flauto, oboe, clarinetto e pianoforte”. Ultimo appuntamento, domenica 23 luglio con il tenore Antonio Mandrillo, il soprano Roberta Pagano e il pianista Giuseppe Riccio, che si esibiranno nel “Galà Lirico” finale.
«Divulgare quanto più possibile la cultura musicale – hanno detto i tre direttori artistici – è l’intento dei numerosi progetti che la nostra associazione porta avanti da anni. Con la rassegna “Musica al Mudi”, abbiamo voluto proporre una modalità con cui avvicinare il pubblico alla musica, rendendo il passo più facile attraverso la gratuità degli ingressi e la convivialità del format. Un evento che intende dare visibilità nazionale ed internazionale alla città di Taranto».
Gli otto appuntamenti musicali, tutti ad ingresso libero, verranno accompagnati da un aperitivo offerto dalle aziende che rappresentano le eccellenze dell’enogastronomia ionica.
L’ingresso è previsto alle ore 18:30 con inizio concerto alle ore 19:00.
Per informazioni è possibile contattare la segreteria dell’associazione musicale Domenico Savino ai numeri 340.7949618 e 339.2360993.
Il paese di San Marzano, in provincia di Taranto è in fermento per la sua straordinaria Festa Patronale
in onore a San Giuseppe. In questi giorni sono molte le iniziative a carattere storico, tradizionale e culturale. Questa manifestazione viene vista come la madre delle feste patronali in onore al Santo. Si inizia Domenica mattina con la benedizione del pane di San Giuseppe, inoltre vengono imbandite le famose tavole dei 13 piatti. Ma uno dei momenti più suggestivi è la tradizionale “Processione delle Fascine” che ha inizio sempre nella giornata di Domenica alle ore 15:00 fino alle 21:00 circa. Migliaia di fedeli trasportano fascini sotto il braccio, alcuni portano tronchi, vengono coinvolti uomini, donne, bambini, anziani, tutti che danno il proprio contributo al Santo. A seguire i carri pieni di fascine di Ulivo, che vengono trainati da 50 cavalli di varie razze, tutti adatti alla processione. Uno dei momenti più toccanti è quando alcuni cavalli si inginocchiano davanti a San Giuseppe. Questo gesto viene fatto in segno di devozione, quindi l’animale non viene fruttato, quando si alza non ha un graffio. I cavalli per i Sammarzanesi sono come figli, vengono accuditi con cura tutto l’anno. Alle 22:00 circa viene acceso il Falò più grande d’Italia, detto in lingua di Skanderbeg “Zjarr i Madhe”, fuoco grande. Perchè si svolge questa processione, come nasce? Il rito risale al 1866. Pare che agli inizi dell’800 a San Marzano avvenne una disgrazia, un violento nubifragio che distrusse uliveti, vigneti, raccolti di vario genere. A seguito di quella disgrazia, la gente del posto pensò che fosse una punizione di San Giuseppe verso i Sammarzanesi. A quel punto i circa 1835 abitanti di allora , ora 10.000, raccolsero i tronchi divelti, vigneti e li radunarono sul monte (Palazzo Marchesale). A quel punto venne acceso il grande falò (detto Zjarr i Madhe) che significa fuoco grande. Alcune persone si inginocchiarono davanti a San Giuseppe, per dimostrarli la forte devozione. Erano presenti molti traini con muli, asini, cavalli. Pare che un anziano proprietario di un cavallo decise di farlo inginocchiare. Il gesto venne fatto affinché San Giuseppe proteggesse anche gli animali. Per i Sammarzanesi i cavalli sono sacri. Questo rito viene ripetuto nel pieno rispetto degli animali. Un anziano ha descritto l’inginocchiamento come una persona che si inginocchia in chiesa. Questo rito continua e continuerà ad esistere nei secoli. La Festa procede anche Lunedì con la rappresentazione delle “Mattre” le tavole dei poveri, che vengono offerti ai numerosi turisti. Nelle ore serali ci sarà la tradizionale banda musicale e in conclusione i fuochi d’artificio. In questa festa vengono coinvolte tutte leautorità cittadine e religiose, associazioni e comitati. San Marzano è uno dei pochi paesi al Sud a mantenere forti le tradizioni, ancora oggi intatte come una volta. Paese con origini antichissime, fondato dai soldati di Skanderbeg, Principe e Condottiero dei Balcani. Questa cittadina è famosa anche per diversi film girati dagli anni settanta ad oggi. Come “Quando la Scuola Cambia” del Regista RAI Vittorio De Seta, ma anche “Il Generale dell’Armata Morta” con il grande Marcello Mastroianni, oltre ad alcune riprese con Diego Abatantuono e per finire il Film su Cosimo Mazzeo detto il Brigante Pizzichicchio da San Marzano. Sicuramente è un paese da visitare, non è un caso che ogni anno aumentano i visitatori. Notizie estratte da “Tradizioni Antiche di Puglia” . San Marzano vi aspetta!
Un derby che è qualcosa di più delle classiche sfide sportive tra Bari e Taranto.
Oltre alla supremazia in Puglia nel wheelchair basketball per l’anno 2017, i Boys Taranto si giocano domani sera a Bari (PalaLaforgia, rione S. Paolo) contro l’HBari 2003 una grossa fetta di possibilità di accedere ai playoff per la Serie A.
La squadra allenata da coach Egidio L’Ingesso in classifica insegue a 2 punti l’HBari, posizionata dietro l’incontrastata capolista Reggio Calabria B.I.C.: quei 2 punti che la squadra adriatica riuscì a strappare il 14 gennaio alla palestra dell’Istituto “Maria Pia” al termine di una sfida intensa, altalenante nel risultato, vincendo di 3 punti (37-40). Era la quinta giornata di andata e fu la prima sconfitta per Domenico Latagliata e compagni, i quali da allora sognano di prendersi la rivincita in questo rendez vous esterno.
Per riprendere in velocità la corsa verso il secondo posto finale del girone B di Serie B (l’ultimo utile per accedere ai playoff), i Boys devono vincere di 4 punti, impresa affatto impossibile perché la differenza tra le due squadre, come dimostra il risultato dell’andata, è minima; occorrerà giocare senza assilli, con grande serenità per compiere il blitz. La squadra barese del presidente-giocatore Gianni Romito ha chiamato a raccolta la tifoseria barese, chiedendo aiuto anche agli Ultras del calcio, gli jonici sanno che ad attenderli ci sarà un clima “caldo”, ma sono decisi a giocarsi le proprie chance senza paura.
“La gara dell’andata fu preceduta da un periodo di lunga inattività – ricorda coach L’Ingesso – e non la preparammo a dovere anche a causa delle tante assenze neiu giorni precedenti per malanni di stagione. In campo commettemmo diversi errori tattici che in questi giorni abbiamo rivisto e cercato di correggere. Ora ci sentiamo adeguatamente pronti a giocare come sappiamo per tentare di vincere e riprenderci il secondo poso”. “Abbiamo studiato cose nuove – aggiunge capitan Latagliata – e le metteremo in pratica adeguatamente a Bari. Siamo tutti carichi e decisi a farci valere”.
Bari conterà sulle doti realizzative di Emilio Fasano e Boonacker (13 e 8 punti all’andata) e sulla sua buona predisposizione difensiva. Taranto punterà su Salvatore, Sansolino ed Eletto sotto canestro, sull’intelligenza tattica di Ciaglia e dei “senatori” Todaro, Donvito, Latagliata, nonché sulla panchina decisamente più lunga. Una gara tutta da vivere, anche da internet, grazie alla diretta streaming che i due club hanno garantito sulla propria pagina Facebook, grazie all’Associazione Sportiva Culturale “Notizie Live”. Chiunque vorrà seguirla, può andare sulla pagina “BOYS Taranto Basket” e cliccare sul promemoria nel relativo post: la diretta inizierà alle 17,40.
Prima della palla a due, le squadre, su disposizione della FIPIC, osserveranno un minuto di raccoglimento in onore del dott. Luigi Amadio, già presidente del S. Lucia Sport Roma, la squadra più titolata d’Italia, nonché tesoriere della IWBF Europe, l’organismo che gestisce il basket in carrozzina europeo, scomparso nei giorni scorsi.
Serie B – Girone D 5^ giornata di ritorno
HBari 2003 – Boys Taranto Basket (18/3/2017, ore 18)
Olympic Basket Trapani – I Ragazzi di Panormus (19/3/2017, ore 11)
Classifica
Reggio Calabria B.I.C. (9 gare) 18 punti; HBari 2003 (9) 14; Boys Taranto (8) 12; I Ragazzi di Panormus Palermo (8) 8; Cus Catania (10) 6; Olympic Basket Trapani (8) 4; Sportinsieme Sud Barletta (10) 0.
Dopo l’incontro dedicato alla “Festa Internazionale della donna”, nell’ambito dei Venerdì Culturali di Presenza Lucana, torna la cartella “Storia del territorio” con la presentazione di un romanzo dell’autore stattese Marco Tarantino, dal titolo: “Fratelli della costa: figuri, figure e figurine del Mare Nostrum”.
L’incontro che si svolgerà VENERDI’17 MARZO 2017, in Via Veneto 106/A, Taranto, alle ore 18.00, sede di Presenza Lucana.
Questo dell’autore, dedicato al padre sua figura di riferimento, è il suo quinto testo presentato. I precedenti sono stati:
• La prima sorsata di sfiga (2005);
• La resa dei vanti (2007);
• Vaghe novelle d’altri Maestri (2011);
• Prof & Zie (2014).
Il territorio, descritto nel libro, è formato da una scenografia in cui si muovono vecchi e pazienti pescatori che tra il lancio di una lenza e un ritiro della stessa con la preda raccontano storie attinte da un’antica biografia familiare.
Altri elementi essenziali al completamento della scenografia territoriale sono i piccoli pesci della costa tarantina che, quanne ‘u mare ‘nò ère amare, la popolavano in abbondanza: ‘U Spare, ‘U Cuggione, ‘U Naccaridde, ‘A Trace, ‘U Musidde, ‘U Vurpe, ‘U Vòscele, ‘U Pesce Friscke, ‘U Caure, ‘A Gaggiàne, ‘A Spine, ‘A Vope e per finire ‘U pesce Sciorge.
Alla base del romanzo c’è il dialetto.
Il dialetto, usato da Marco Tarantino, rappresenta la base essenziale della sua narrazione, quasi una poesia, che “congiunge parole, figure e suoni che fanno emergere, arricchendoli, i profili dei suoi protagonisti.”
I pesci descritti, del nostro mare, sono disegnati, in china da Gabriele Benefico che ne arricchisce il valore in assoluto.
La relazione sarà tenuta da Vincenzo Carriero, direttore di CosmoPolis Media, che ha curato anche la presentazione del testo. Intervento dell’autore.
Il prossimo appuntamento della stagione di Prosa 2017 al Teatro Monticello di Grottaglie è in programma domenica 26 marzo alle 20.30. In scena la Compagnia La luna nel letto con “L’abito nuovo”, di Eduardo De Filippo e Luigi Pirandello con la regia di Michelangelo Campanale.
Lo spettacolo nasce dalla collaborazione tra il regista Campanale, che dipinge la scena con una regia visionaria ispirata alla novella e allo stesso tempo fedele al testo di Eduardo De Filippo, e Marco Manchisi che ha curato il corpo della recitazione, comparando il dramma del 1935 e la riscrittura che De Filippo effettuò per le riprese RAI del 1965.
Testo e regia sono cuciti sull’affiatato nucleo di attori che da anni costituisce l’anima della compagnia “La luna nel letto”.
Lo spettacolo riprende tutti i temi cari a De Filippo: la povertà, la miseria, il teatro nel teatro tipico delle sue commedie.
La stagione si chiuderà con un doppio appuntamento. “Cabaret D’Annunzio” è il titolo della commedia brillante che il Dramma Italiano metterà in scena mercoledì 5 aprile alle ore 17.30 e 21.00. Lo spettacolo di Fabrizio Sinisi gravita intorno alla figura controversa di Gabriele D’Annunzio.
Sinisi inaugura un genere teatrale che ha due fondamentali radici: una è la commedia brillante e il teatro di avanspettacolo, di cui nei passati decenni l’Italia è stata una brillante e originalissima fucina; la seconda è senz’altro il teatro brechtiano.
In uno spettacolo che coniuga musica e prosa, poesia e biopic, dramma didattico e musical, azione e narrazione, il Cabaret si muove con grande agio tra un genere e l’altro, creando una miscela esplosiva che diverte e fa riflettere, istruisce e sorprende, nel tentativo grandioso e impossibile che il teatro ha sempre sentito come suo specifico: cambiare il corso e la lettura della storia.
Lo spettacolo delle ore 17.30 è rivolto a studenti delle scuole e giovani fino a 26 anni.
I biglietti sono disponibili presso l’Ufficio Cultura del Comune di Grottaglie in via Martiri D’Ungheria.
La presentazione della prima edizione italiana del romanzo “Alvira. L’Eroina del Vesuvio. Una storia straordinaria del XVII secolo” si terrà domenica 19 marzo alle ore 19.00 nella Chiesa Madre Collegiata di Grottaglie, nell’ambito delle manifestazioni culturali organizzate, in occasione del III Centenario della morte di San Francesco De Geronimo (Grottaglie 1642 – Napoli 1716), dalla stessa Chiesa Madre e dalla “Pluriassociazione S. Francesco De Geronimo” di Grottaglie.
Il romanzo, scritto e pubblicato in America nella seconda metà dell’Ottocento dal missionario irlandese A. J. O’Reilly , racconta la storia avventurosa di una giovane fanciulla francese, Maria Alvira Cassier che, con la sorella Luisa, uccide il padre, passa in Svizzera e poi a Milano dove si arruola nell’esercito spagnolo sotto il mentito nome di Carlo Pimentel; combatte a Messina e poi in Abruzzo contro i briganti, giunge a Napoli e conosce infine P. Francesco de Geronimo che in maniera miracolosa opera la sua redenzione umana e spirituale.
Il romanzo si basa su fonti storiografiche di tutto rispetto, come i Processi Canonici per la beatificazione e la canonizzazione del Santo gesuita grottagliese, ed è stato riportato costantemente in tutte le biografie del De Geronimo.
Il volume, curato da Rosario Quaranta (184 pagine; traduzione dall’inglese di Annamaria Quaranta, con un bozzetto di A. P. De Siati in quarta di copertina), è stato stampato, grazie alla sensibilità del Presidente della Zanzar Sistem S. p. A. di Grottaglie Angelo L’Angellotti, per le Edizioni Grifo di Lecce.
Il programma prevede, dopo il saluto del parroco D. Eligio Grimaldi, l’intervento del giornalista, scrittore e saggista Silvano Trevisani e di Rosario Quaranta, curatore dell’edizione italiana del romanzo.
Evento gustativo al bar Transit: serata panzerotti con musica live. Continua
il palinsesto di eventi del bar Transit di Ostuni: giovedì 16 marzo serata di musica dal vivo con il duo musicale composto da Francesco Morelli e Alessandra Olivieri, che proporrà uno spettacolo in acustico delle canzoni più famose della musica italiana e internazionale, in un viaggio musicale attraverso diversi generi e epoche storiche. Uno show che accontenta tutte le diverse preferenze musicali, tutto performato con chitarra e voce. Durante la serata presente l’ormai consueto “angolo aperitivo”, il cui protagonista di questa settimana è il panzerotto pugliese: dalle ore 20.00 panzerotti preparati sul momento da esperti del settore gastronomico con ingredienti di qualità e freschi di giornata. Appuntamento a Ostuni giovedì 16 marzo dalle h20.00 in via Carovigno. Ingresso libero – consumazione facoltativa alla carta
È tutto pronto per un altro fine settimana d’eccezione. “Poltronissima – Per un venerdì e un sabato tutto da ridere”, la Rassegna di Teatro Comico e Musicale organizzata dall’Associazione Artistico Culturale “Compagnia Teatrale Lino Conte”, riparte spettacoli che incontreranno sicuramente il gradimento del pubblico.
Il cartellone organizzato dai direttori artistici Lino Conte e Aldo Salamino torna alla ribalta con un week-end di emozioni e sorrisi: sabato 18 (ingresso a partire dalle 20.30, con sipario alle ore 21,00) spazio alla Compagnia «Teatro Novo» con il «Tressette con il morto» scritto da Gerry Petrosino e diretto da Giovanni Nicolardi.
Due fratelli, Saverio (bancario) e Alberto (pittore alla ricerca del successo) vivono da soli in un appartamento nel centro di Taranto. Un terzo fratello, Alfonso, è morto suicida, e nonostante siano trascorsi alcuni anni, i due non si riescono a rassegnare all’idea di averlo perso. In particolare Alberto che, non riuscendo a farsene una ragione, continua a giocare a tressette con un fantoccio. Il pupazzo simula la presenza del defunto e con esso Alberto passa ore intere a giocare a carte. Al fantoccio – fratello, Alberto chiede spiegazioni circa la loro ultima partita – “come ha fatto a barare?” – è l’ossessiva domanda.
Per Alberto è solo un pretesto, perché utilizza il gioco delle carte come strumento
per esorcizzare l’angoscia dell’abbandono. Saverio è costretto già da qualche tempo ad assistere alla messa in scena con il fantoccio: ogni santo giorno Alberto finge di disputare la famosa ultima partita. Ma c’è un colpo di scena: il fratello di cui tanto si parla in realtà ha solo finto di morire, facendo credere di essere morto bruciato nella propria auto. Il motivo del suicidio apparente è dovuto alle cospicue perdite al gioco, che hanno costretto Alfonso a rivolgersi agli usurai per un prestito.
Alfonso «redivivo» ritornerà all’improvviso, per tentare di liberare Alberto e Saverio
dalla morsa degli strozzini: il debito non si è estinto con la morte, ma è stato solo
trasferito ai parenti più stretti. I guai potrebbero essere finiti, ma… Tutti i personaggi, tranne i tre fratelli, alla fine della commedia mostreranno la loro vera identità.
Non è finita: in parte si è trattato di un sogno, frutto della mente di Alberto…
Ricco e talentuoso il cast che comprende Giovanni Nicolardi, Piero Nobile, Mimmo Fontanelli, Simona Schina, Giancarlo Sperti, Daniela Biandolino, Patrizia Bodini, Mimmo Chiffi, Andrea Ranieri, Pamela Spada, Valeria Biase e Anna Pica.
I biglietti sono venduti a costo unificato: 8 euro per la galleria, 10 euro per la platea. Per informazioni e prevendite sono a disposizione i numeri telefonici 3923096037 e 3295434818.
La FESTA DEL FALO’ della storica PRO LOCO di LAMA si svolgerà il 19 marzo 2017 dalle 18 alle 23 nel grande spazio rurale e creativo nuovo ART GARDEN di Lama di via Circonvallazione dei Fiori n. 30. Ingresso libero. Ampio parcheggio interno.
La festa comprende una gara dei sapori tipici per le tavole di San Giuseppe: chi partecipa (iscrizione gratuita al momento) porterà un dolce o un salato da poggiare chiuso col cellophan sulla maktra o tavola di San Giuseppe e sottoporre alla gara del piatto più tipico della festa; la giuria è composta da: poeta Dino Maiano, patron della spazio ART GARDEN di Lama ed ex Cinema Fiamma, dott. Raffaele Russo Responsabile Gruppo Protezione Civile del Comune di Taranto, giornalista Franco Leggieri, dott.ssa Giovanna Bonivento referente del GSL-LAMA Gruppo di Supporto Locale Rigenerazione Urbana-Ambito 7 (Lama San Vito Talsano)-Sottoambito Lama e Presidente dell’Associazione Turistica “Pro Loco di Lama”. L’archeologa, devotissima a San Giuseppe, alle ore 18,30 terrà una conversazione sul significato dell’antichissima tradizione dei falò nell’area ionica tarantina, evidenziando come anche il valorizzare le tradizioni popolari faccia parte della rigenerazione socio culturale di una comunità.
Perché si fanno i falò nella festa di San Giuseppe? Perché si allestiscono le tipiche “tavole”? Falò e tavole di San Giuseppe sono legati al rinnovo della natura, all’ingresso della stagione primaverile con l’equinozio che sarà il 21 marzo; a San Giuseppe, santo calendariale, si chiedono grazie come figura di intercessione tra terra e cielo; si lancerà anche un appello per recuperare una tipica chiesetta rurale sita nella campagna tarantina (Contrada Gennarini), dedicata al Santo, in stato di avanzato degrado ma che conserva ancora belle pitture, espressione di profonda e radicata devozione popolare. Si riprenderà anche un aspetto particolare del falò: il rito della farfugghia, ovverosia la piallatura ricavata dalla lavorazione del legno; era un’ usanza delle botteghe dei falegnami tarantini mettere da parte la piallatura per la devozione a San Giuseppe; si tratta delle falde sottili a forma di trucioli che anche il santo falegname otteneva col suo lavoro ma la ricerca etimologica porta a furfuracula che significa tenebre e dunque il lancio dei trucioli sul falò è un gesto simbolico antichissimo per allontanare il buio e ritornare alla luce solare. A vulate d’a farfugghie che la “Pro Loco Lama” ricupera da molti anni ha inoltre relazione col vento, essenziale per allontanare le nuvole invernali, ma non centra il wind day bensì l’antichissimo rito magno greco tarantino detto Anemotas, perché i venti o Anemoi erano considerati divinità collegabili al Sole perché lo anticipano in primavera spazzando via le nuvole invernali; per questo era loro dedicato, nel territorio dell’antica Taras spartana, il sacrificio di un asino per propiziare venti buoni alla navigazione eliminando quelli freddi e burrascosi.
Alla vulate d’a farfugghie si abbina il gracidare della raganella o ruezzele, invenzione di Archita, per accompagnare col cra cra il bagliore del fanòje. I falò tarantini- scrive l’archeologa Giovanna Bonivento- sono collegati al substrato magno greco e l’indicatore è la parola dialettale fanòje da fanòs faòs che significa luce, vita, apparizione della luce solare. Molti paesi del tarantino celebrano il falò con le tavole in cui si gustano zeppole, rape stufate, pasta e fagioli, pasta e ceci, pasta e mollica fritta, cartellate, grano, peperoni fritti, alici, taralli, cozze , bruschette, baccalà fritto, lampascioni, crostatine di marmellata d’uva o fichi, pettole, pani dalle forme tipiche, dolci votivi e primizie di stagione. Il falò di San Giuseppe allestito in tutta sicurezza all’interno dell’ampio spazio rurale di Art Garden sarà benedetto da Padre Angelo Berton della Comunità Saveriana di Lama. Prevista la mostra San Giuseppe ed altri Santi ispirata agli affreschi bizantini nelle grotte a cura dell’Associazione di Promozione Sociale Kerameion Onlus, il cui ricavato sarà devoluto a servizi di integrazione portando il benessere della creatività nei Centri Diurni e Scuole; interventi di: Emanuela Zucchetta Cafiero responsabile provinciale Associazione Nazionale Il Melograno, per i diritti civili delle persone vedove, dott.ssa Mariangela Tomado Lamanna per il Comitato 16 Novembre Onlus per la SLA, Sclerosi Laterale Amiotrofica, Disabilità Gravi e Gravissime, Patologie altamente invalidanti; Associazione Marino Abbracciavento Sport Cultura tempo Libero Sociale Amicizia Solidarietà, Gruppo Sportivo Polizia Locale Remo Giancane, Associazione La città che vogliamo. Si darà voce a poesie in italiano e dialetto e ricordi della tradizione di San Giuseppe dalla Città Vecchia al Borgo alla campagna e frazioni della periferia (Lama, San Vito, Talsano)-Poeti artisti ed associazioni di volontariato potranno esprimersi e mostrare la loro vena artistica ed attività sociale.
Tradizione del falò e delle tavole di San Giuseppe a Lama dunque tra folklore,cultura e devozione popolare: un evento culturale etnologico da non perdere.