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Quasimusicale, Spettacolo di Clown Comedy a Massafra

quasimusicale

Mr. Santini in QUASIMUSICALE uno spettacolo di clown comedy di e con Stefano Bitetti musiche dal vivo di Francesco Dracca. Domenica 23 marzo L’Albero delle Storie, rassegna per famiglie a cura del Teatro delle Forche, propone un appuntamento per un pubblico di ogni età.

Mr. Santini è un clown-fantasista, e il suo show, dal sapore decisamente di altri tempi, fonde giocoleria ed equilibrismo a gag musicali. Paragonato dal pubblico in più occasioni al grande Buster Keaton, Mr. Santini porterà lo spettatore, coinvolgendolo direttamente nella sua performance, all’interno di un mondo fatto di equilibri precari e comicità.

Lo spettacolo Quasimusicale

Numeri unici, originali, poetici e demenziali, dall’alto profilo tecnico, il tutto combinato insieme. Mr. Santini, unico in Italia, presenta un atto in cui riesce ad attaccare tre grossi sturalavandini sulla sua testa mentre è in equilibrio su una sfera gigante e contemporaneamente suona un piccolo ukulele.

Numeri soavi come il contact juggling magistralmente condotti: Santini è tra i pochi che arriva a manipolare fino a otto sfere contemporaneamente.

Numeri musicali in cui Mr. Santini consegnando al pubblico sette campanelle riesce a suonare il suo grande pianoforte umano, oppure in cui suona la sua improbabile sega musicale.

Il pubblico di grandi e piccoli è atteso al Teatro Comunale “Nicola Resta” in Piazza Garibaldi a Massafra (TA), con ingresso alle ore 17.30 e sipario alle 18.00. Biglietto: 5 €. Posti limitati e prenotazione consigliata al numero 324.610.3258 (10-12.30 / 16-19) oppure online su Vivaticket. info@teatrodelleforche.com

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Madonna della Camera a Roccaforzata

fai Roccaforzata

Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni.

Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che quest’anno coincide con il cinquantenario della nascita del FAI. Un traguardo importante, che verrà celebrato con l’apertura di 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Grazie al FAI, ad aprire le porte e a svelare le loro storie inedite e inaspettate saranno palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, ma anche laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Verranno inoltre riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.

Le Giornate FAI di Primavera chiuderanno la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI dal 17 al 23 marzo. L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Madonna della Camera a Roccaforzata

Il Santuario è situato a circa 2 km fuori dall’abitato di Roccaforzata, in direzione Lizzano, nel luogo che un tempo era occupato dall’antico villaggio Mennano.

Le fonti sono molto scarse, tuttavia si ritiene che una primitiva chiesa fosse edificata già nell’XI secolo nella quale si officiava il rito costantinopolitano con liturgia in lingua greco-bizantina. Nella visita pastorale di Mons. Lelio Brancaccio del 1578 il presule riporta che, nonostante il casale di Mennano fosse ormai disabitato da tempo, rimaneva invariata la fede verso l’antica icona mariana custodita all’interno della chiesa.

Si narra che, a seguito di un’incursione albanese del XV secolo, gli abitanti di Roccaforzata avessero trovato rifugio nella chiesa e che l’icona della Madonna della Camera avesse miracolosamente messo in fuga gli infedeli. Da allora, per devozione, il giovedì dopo Pasqua è fissata il giorno del ringraziamento alla Madonna per il miracoloso salvamento.

La facciata, molto semplice, è ornata da una lunetta archiacuta che sormonta il piccolo portale d’ingresso. L’interno presenta un’unica aula nella quale si apre una piccola cappella. Ancora oggi è visibile la zona più antica dell’edificio costituita dalla zona absidale, murata e separata dalla navata della chiesa, nella quale si può scorgere un pregiato affresco in stile bizantino raffigurante un Cristo pantocratore sorretto da angeli e attorniato, in basso, da numerosi santi disposti a semicerchio.

Sull’altare, incorniciata nella pietra, campeggia l’icona della Madonna della Camera che risponde alla tipologia della Vergine Odegitria o di Costantinopoli. La vergine, ammantata di celeste e incoronata, tiene sul braccio sinistro il Bambino Gesù benedicente, mentre con la destra lo indica, come unica strada per la salvezza.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le Giornate FAI di Primavera si scoprirà la storia leggendaria di questo antichissimo edificio di culto, si potranno visionare gli affreschi dell’abside e scoprire le tradizioni che legano indissolubilmente gli abitanti di Roccaforzata e dei centri limitrofi a questo luogo, custode dell’identità culturale culturale e popolare. Testo scritto da Delegazione FAI Taranto

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Madonna Delle Grazie a San Marzano di San Giuseppe

FAI San Marzano

Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni.

Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che quest’anno coincide con il cinquantenario della nascita del FAI. Un traguardo importante, che verrà celebrato con l’apertura di 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Grazie al FAI, ad aprire le porte e a svelare le loro storie inedite e inaspettate saranno palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, ma anche laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Verranno inoltre riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.

Le Giornate FAI di Primavera chiuderanno la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI dal 17 al 23 marzo. L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Madonna Delle Grazie a San Marzano di San Giuseppe

Il Santuario sorge a circa 3 km dal centro abitato di San Marzano di San Giuseppe, la più grande comunità Arb’resh’ d’Italia, sulla strada provinciale che porta a Grottaglie. La chiesa è inserita in una lama caratterizzata dalla presenza di numerose grotte di varie dimensioni che si aprono sui costoni.

Come spesso accade per edifici di culto di così antica fondazione, le notizie riguardanti il Santuario sono rare e dai tratti leggendari. La costruzione della chiesa ipogea avviene, a partire dell’XI secolo, in due periodi: il primo fino al secolo XV probabilmente con la dedicazione a San Giorgio e il secondo dal XVI secolo fino ai nostri giorni, dedicato alla Madonna delle Grazie.

Una leggenda narra di una contesa sul luogo sacro tra gli abitanti di San Marzano e quelli di Grottaglie, che si risolse in favore dei sammarzanesi perché era verso il “katundo” (trad: “paese” nell’antica lingua Arb’resh’ ancora parlata dagli abitanti del posto) il luogo verso cui erano rivolti gli occhi della Vergine.

Oggi l’ipogeo ha una forma approssimativamente quadrangolare e non risponde agli schemi bizantini a causa di adattamenti per la conformazione della roccia. Le mura sono caratterizzate dalla presenza di segni che inducono a un mutevole scenario spaziale e liturgico. Infatti ci sono tre accessi diversi, oggi ristrutturati: due che si affacciano sulla lama e uno che collega l’ipogeo con la chiesa soprastante. L’elemento principale è l’affresco della Vergine con Bambino al quale fu attribuito un significato miracoloso. Inizialmente l’affresco era limitato esclusivamente al volto di Maria e del Bambino mentre in tempi più recenti si è risaliti alla raffigurazione completa.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Attraverso la visita in Giornate FAI scopriremo le tappe storiche che hanno caratterizzato la costruzione del Santuario e come esso sia intrinsecamente legato agli abitanti non solo di San Marzano, ma anche dei comuni limitrofi. Testo scritto da Delegazione FAI Taranto

Rito dei Santi a Fragagnano

rito dei santi Fragagnano

Ecco il Rito dei Santi Di Fragagnano. Un rito unico e ancestrale, che affonda le sue radici nelle società rurali, nei Saturnali romani, nelle tavole medievali imbandite dai signori feudali per i più poveri, arrivando infine alla liturgia trasmessa dai monaci basiliani.

Tutto questo senza dimenticare l’influenza delle comunità ebraiche e arbereshe: queste ultime, in occasione di San Giuseppe, celebravano l’Arcipurcim, un grande banchetto collettivo tra famiglie dello stesso ceppo. Sono queste le antiche radici che, mescolando influenze pagane e religiose, si possono ritrovare nel “Rito dei Santi”, un evento unico e fortemente simbolico, in programma a Fragagnano – in provincia di Taranto – domenica 16 marzo, alle ore 19, nella chiesa del Carmine.

L’iniziativa, giunta alla sua XVIII edizione e organizzata dalla locale Pro Loco, rappresenta un’opportunità unica per immergersi nelle radici più profonde della tradizione pugliese, unendo storia, spiritualità e convivialità.

Come da tradizione, tutto ruota attorno all’altare appositamente allestito, attorno al quale si dispongono i partecipanti in numero dispari — da tre a tredici — richiamando l’immagine dell’Ultima Cena. Dopo la lavanda delle mani, seguono la chiamata dei Santi e la disposizione attorno alla tavola. È San Giuseppe a dare solennemente il via al banchetto nel quale ha un posto di grande rilievo il pane, simbolo di comunità e condivisione.

Il pasto, scandito da gesti rituali, è composto da tredici pietanze. La regia è affidata al regista e attore Alfredo Traversa, ideatore del Teatro della Fede in Puglia, e vedrà la partecipazione del Maestro fragagnanese Giuseppe Fornaro.

Il Rito dei Santi di Fragagnano. Le dichiarazioni istituzionali

«Il Rito dei Santi di Fragagnano – fa sapere l’assessore regionale al Turismo Gianfranco Lopane – con la sua potenza evocativa, rappresenta una delle espressioni più autentiche del patrimonio culturale immateriale della nostra regione. È proprio grazie a tradizioni popolari così radicate che possiamo cogliere appieno il valore identitario, culturale e turistico delle celebrazioni religiose e civili, al centro anche di un rinnovato impegno istituzionale per la loro valorizzazione. Penso, ad esempio, alla recente legge regionale dedicata alle feste patronali. Eventi come questo testimoniano la forza delle comunità nel custodire e rigenerare i propri riti. Promuoverli significa offrire al mondo la nostra visione di ‘accoglienza totale’, e il versante orientale della provincia di Taranto potrà, anche quest’anno, essere valido esempio di buone pratiche».

«Abbiamo il dovere di tramandare le nostre tradizioni – commenta il sindaco di Fragagnano, Giuseppe Fischetti – non soltanto perché è fondamentale sapere da dove veniamo, ma anche perché rappresentano quell’esperienza di cui il turista consapevole ha bisogno. Una grande opportunità di sviluppo del territorio, attraverso la rievocazione delle usanze dei nostri avi».

«Questo rito – dichiara l’assessora alla Cultura, Lucia Traetta – è un esempio di come la nostra storia e cultura siano vive e in continua evoluzione. Siamo entusiasti di vedere come la nostra comunità custodisca e tramandi con passione, grazie alla Pro loco, questa tradizione, che arricchisce il nostro patrimonio culturale e rappresenta un simbolo di continuità e appartenenza».

L’ingresso è libero e gratuito. L’evento, patrocinato dalla presidente del Consiglio regionale della Puglia e dal comune di Fragagnano, s’inserisce nell’ambito dell’Anno del Giubileo. Tra i partner del progetto: Unpli Puglia, la Confederazione degli Italiani nel Mondo, Confcommercio Taranto, Gal Terre del Primitivo, Torniamo APS – Arte da tramandare e Salento delle Murge.

Maximum Burlesque Festival, la prima e unica biennale di Burlesque in Italia

burlesque

Giunge alla sua II edizione il “Maximum Burlesque Festival”, la prima e unica biennale di Burlesque in Italia: 29 performers provenienti da tutto il mondo, in una cornice unica tra le cui mura vive la Storia.

Il 22 e 23 marzo il Teatro Ivelise diventa palcoscenico di spettacoli unici e originali. Con il connubio tra il Teatro Ivelise e la Celeste De Moriae Productions si apre una nuova era per il festival. La manifestazione internazionale diventa itinerante: partendo, infatti, dallo storico teatro romano, a due passi dal Colosseo, si estende nell’area circostante, la più antica della capitale.

Ad accogliere il pubblico e le performers in gara quattro burlesquer d’eccezione: madrina del Maximum Burlesque Festival Giulia Di Quilio (Vesper Julie), headliner Lady Dada, Featured Bunny D’Vine e Miss Strawberry Moon. Il programma, ricco di attività artistiche e spettacoli, sarà un viaggio nella mitologia romana che lascerà la scia di glitter dall’Arco di Costantino, intorno al Colosseo, lungo i prati del Colle Oppio fino ai viali dei Fori Romani. Dalle fondazioni del Colosseo si risveglieranno Miti e Divinità, per accogliere con lo stesso ardore del fuoco, l’evento dalle mille storie del Burlesque!

In un patto di “sorellanza”, si unisce alla direttrice teatrale Brenda Monticone Martini la produttrice Celeste de Moriae come co-produttrice. Se un tempo era il Mediterraneo che univa le Forze (nazioni e città) ora è il burlesque. Il Maximum Burlesque Festival vuole sottolineare l’importanza dell’inclusione, della diversità, del rispetto e della pace.

Maximum Burlesque Festival, il Programma

Il programma propone due giornate ricche ed intense di appuntamenti, alcuni esclusivi per le performers del festival, altri per tutti gli appassionati: workshop e laboratori artistici, esposizioni, salotti, tavole rotonde, shooting fotografici, iniziative culturali che coinvolgono l’area di interesse storico della capitale, e sorprese che caratterizzano ogni edizione.

Sabato 22 marzo 2025

● Opening del Teatro Ivelise e del Salotto esterno e bar – ore 10
● Workshop – dalle ore 10 alle ore 15 presso il Teatro Ivelise
● Esposizione dei Partners artisti e creatori dei premi – dalle ore 15 alle ore 23 nel Salotto esterno
● Cerimonia di apertura “Parata delle Vestali” – dalle ore 19,130 alle 20,15 (via Capo d’Africa)
● Deities in Burlesque Show – dalle ore 20,30 alle 22,30 al Teatro Ivelise

Domenica 23 marzo 2025

● Opening del Teatro Ivelise e del Salotto esterno e bar – ore 10
● Workshop – dalle ore 10 alle ore 15
● Esposizione dei Partners artisti e creatori dei premi – dalle ore 11 alle ore 23
● Cerimonia di apertura “Parata delle Vestali” – dalle ore 19,130 alle 20,15 da Piazza del Colosseo al Teatro Ivelise
● The Colosseum of Stories Show – dalle ore 20,30 alle 22,00 al Teatro Ivelise
● Cerimonia di Premiazione in cui verranno proclamare le nuove Divinità del Burlesque – dalle ore 22,00 presso il Teatro Ivelise

• SHOOTING FOTOGRAFICO TARGATO DAVIDE TRUMINO esclusivo alle Performer – domenica 23 marzo dalle ore 16:00 alle ore 18:00 – lunedì 24 marzo dalle ore 10:00 alle ore 11:30

L’M.B.F. è prodotto dal Teatro Ivelise, rappresentato da Brenda Monticone Martini, e da Celeste De Moriea Productions, rappresentato da Celeste de Moriae, con il Patrocinio del Comune di Roma e dal Gay Center e dell’ACSI e la partnership di Loving Magia, EffPlume, Lighteye, Ocyclothes. I Partner dell’MBF, come da tradizione, sono artisti che collaborano alla realizzazione dei premi dei vincitori del festival e partecipano all’esposizione artistica con le loro creazioni.

Il Burlesque: Storia, Caratteristiche e Fascino di un’Arte Intramontabile

Il Burlesque è una forma di spettacolo teatrale che mescola sensualità, ironia e teatralità, dando vita a performance ricche di fascino e seduzione. Con un’estetica vintage e un forte richiamo agli anni d’oro del cabaret, il burlesque è molto più di uno spettacolo di spogliarello: è un’arte che celebra la femminilità e l’empowerment attraverso il gioco della seduzione e dell’ironia.

Le Origini del Burlesque: Dall’Inghilterra agli Stati Uniti

Il termine “burlesque” deriva dal latino burla, che significa scherzo o parodia. Nato nel Regno Unito nel XVIII secolo, il burlesque si sviluppò come una forma di teatro comico che prendeva in giro le opere classiche e la società dell’epoca. Questi spettacoli erano caratterizzati da costumi eccentrici, battute satiriche e performance esagerate.

Nel XIX secolo, il burlesque si diffuse negli Stati Uniti, dove assunse un carattere più sensuale e spettacolare. Nei primi anni del ‘900, divenne un’attrazione dei teatri di varietà e del vaudeville, con numeri di danza, canto e striptease raffinato. Negli anni ‘30 e ‘40, star come Gypsy Rose Lee rivoluzionarono il genere, trasformandolo in un’arte elegante e sofisticata.

Le Caratteristiche del Burlesque

Il burlesque moderno mantiene gli elementi originali di spettacolarità e seduzione, ma è anche una forma d’arte performativa che celebra il corpo e la libertà di espressione. Tra le caratteristiche principali troviamo:

  • Striptease artistico: Il burlesque non è uno spogliarello volgare, ma una danza sensuale con un tocco di ironia. Le performer si spogliano lentamente, con movenze eleganti, lasciando sempre spazio all’immaginazione.
  • Costumi sfarzosi: I costumi sono fondamentali e spesso ispirati agli anni ‘20, ‘30 e ‘40. Corpetti, piume, guanti lunghi, reggicalze, perle e glitter sono elementi iconici.
  • Teatralità e umorismo: Le esibizioni spesso includono gag, espressioni esagerate e parodie per divertire il pubblico.
  • Empowerment femminile: Il burlesque è considerato un’arte che celebra la femminilità in tutte le sue forme, dando alle performer la libertà di esprimere la propria sensualità senza stereotipi.

Il Burlesque Oggi

Negli ultimi anni, il burlesque ha vissuto una rinascita grazie a performer come Dita Von Teese, che ha riportato in auge lo stile glamour e sofisticato degli anni ‘40 e ‘50. Questo revival ha dato vita a una scena internazionale ricca di festival, scuole di burlesque e spettacoli in tutto il mondo.

Oggi il burlesque non è più solo uno spettacolo di nicchia, ma un’arte che affascina sempre più persone, sia come pubblico che come performer. In molte città esistono corsi dedicati a chi vuole avvicinarsi a questa disciplina, non solo per esibirsi, ma anche per acquisire fiducia in sé stessi e migliorare il proprio rapporto con il corpo.

Conclusione

Il burlesque è molto più di uno spettacolo di spogliarello: è un’arte che fonde ironia, sensualità e teatralità, regalando al pubblico un’esperienza affascinante e coinvolgente. Con le sue radici storiche e il suo spirito rivoluzionario, continua a incantare e a ispirare nuove generazioni, celebrando la bellezza e l’unicità di ogni corpo.

Se non hai mai assistito a uno spettacolo burlesque, potrebbe essere il momento perfetto per scoprire questo mondo fatto di luci, piume e seduzione!

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Mutata a Grottaglie

Grottaglie pasca tlì palòmme Mutata

Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni.

Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che quest’anno coincide con il cinquantenario della nascita del FAI. Un traguardo importante, che verrà celebrato con l’apertura di 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Grazie al FAI, ad aprire le porte e a svelare le loro storie inedite e inaspettate saranno palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, ma anche laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Verranno inoltre riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.

Le Giornate FAI di Primavera chiuderanno la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI dal 17 al 23 marzo. L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Giornate FAI di Primavera: visita il Santuario della Mutata a Grottaglie

Il Santuario, dedicato alla Vergine Assunta, è situato a pochi chilometri da Grottaglie, sulla strada per Martina Franca, nella zona che in età medioevale era indicata con il termine lombardo “Gualdo” e successivamente “foresta tarantina”, da cui deriva anche la denominazione di S. Maria in Silvis.

La chiesa prende il nome di Mutata per un avvenimento prodigioso avvenuto nel 1359. Secondo quanto narra la tradizione, il possesso del Santuario era conteso tra i martinesi e grottagliesi sino a che, l’immagine della Vergine, dipinta sulla parete a sud guardando verso Martina, il giorno di Pentecoste si è ritrovata miracolosamente dipinta sulla parete a nord rivolta verso Grottaglie.

Un’altra ipotesi è che il termine “Mutata” si riferisca al punto di riposo e di cambio delle cavalcature. Secondo lo storico Ciro Cafforio, il primo nucleo della chiesa risalirebbe al X sec. e corrisponderebbe ad un antico pilone a pianta quadrata sormontato da una cupola e dedicato a S. Vittore. Da un’iscrizione interna si deduce che le 1634 la chiesa doveva essere completata.

La facciata del Santuario Mariano è in stile classico, decorata da cinque lesene di ordine dorico. Il portale di accesso al santuario è costituito da una porta timpanata e da una nicchia con all’interno una scultura in pietra della Vergine. A completare la facciata un frontone costituito da un architrave, un fregio dorico e un timpano spezzato al cui centro si trova una croce greca.

L’interno del Santuario è a forma basilicale, formato da tre navate, quella centrale è costituita da tre campate con volte a crociera e termina in fondo con una cappella dove prende posto l‘altare maggiore in pietra. Un grande armadio ligneo accoglie il miracoloso crocifisso risalente alla seconda metà del XVII secolo. Lateralmente due tele con due episodi della passione: Gesù alla colonna, da un lato, Gesù alla canna, dall’altro. Lungo la navata destra si trova l’altare della Madonna della Mutata con l’antico affresco miracoloso in cui è rappresentata la Vergine con il bambino. Gli affreschi, di autore sconosciuto, riempiono tutti gli spazi; nei pennacchi della cupola sono dipinti i quattro Evangelisti, mentre in alcuni riquadri delle volte sono riconoscibili riferimenti al territorio di Grottaglie. Notevole il pavimento, in maiolica locale a motivi geometrici e floreali.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

In Giornate FAI avremo l’opportunità di scoprire la storia del Santuario della Vergine della Mutata, i suoi tesori artistici e le antiche e identitarie tradizioni che legano inscindibilmente i Grottagliesi a questo luogo. inoltre avremo l’opportunità di conoscere l’attento e qualificato restauro ad opera dell’attuale proprietario dell’ex complesso conventuale, che con amore e passione custodisce questo bene religioso e storico – artistico. Testo scritto da Prof.ssa Chiara Loscialpo

Giornate FAI di Primavera: visita gli Ex Baraccamenti Cattolica a Taranto

FAI Taranto

Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni.

Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che quest’anno coincide con il cinquantenario della nascita del FAI. Un traguardo importante, che verrà celebrato con l’apertura di 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Grazie al FAI, ad aprire le porte e a svelare le loro storie inedite e inaspettate saranno palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, ma anche laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Verranno inoltre riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.

Le Giornate FAI di Primavera chiuderanno la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI dal 17 al 23 marzo. L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Giornate FAI di Primavera: visita gli Ex Baraccamenti Cattolica a Taranto

Gli ex Baraccamenti Cattolica sono localizzati nel quartiere Borgo del comune di Taranto nelle immediate vicinanze dell’ingresso monumentale dell’Arsenale. Fanno parte di un complesso che attualmente comprende il Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto, all’interno del quale vi è un percorso espositivo che presenta una parte significativa dell’importante patrimonio archeologico relativo agli scavi effettuati. Inoltre il Bene presenta luoghi esterni ed interni per la fruizione di attività culturali ed artistiche oltre a luoghi di aggregazione.

L’area dei Baraccamenti intitolata all‘Ammiraglio Pasquale Leonardo Cattolica (1854-1924) era destinata anticamente a funzioni funerarie e produttive. Fu poi centro di raccolta e smistamento degli equipaggi militari marittimi; alla fine degli anni ’70 divenne centro di reclutamento e addestramento del personale di leva della Marina. In ultimo fu Centro Ricreativo Aziendale dei Lavoratori dell’Arsenale (C.R.A.L.). Dopo anni di abbandono la struttura fu ceduta al Comune di Taranto. Tra il 2017 e il 2022 in fase di recupero per realizzare il nuovo centro della Salute Ambientale del Dipartimento di Prevenzione della ASL di Taranto, sono sono state effettuate indagini che hanno confermato l’importanza archeologica del sito.

Nel corso dell’attuazione del progetto, è venuta alla luce una struttura funeraria a camera di età romana imperiale priva della copertura originaria e già saccheggiata. La rarità della camera funeraria, un unicum nella necropoli tarantina, è data dall’utilizzo di una precedente cisterna a campana intonacata e parzialmente tagliata per adattarla alla nuova destinazione d’uso. In scavi successivi che hanno portato alla luce altre strutture funerarie presenti nella zona, sono stati raccolti e censiti reperti archeologici oggi esposti nelle vetrine all’interno del complesso ASL.

COSA SCOPRIRETE DURANTE LE GIORNATE FAI?

Durante le Giornate FAI di Primavera attraverso un percorso stabilito, i visitatori potranno ascoltare il racconto delle tappe storiche del sito, arricchito sia dalla presentazione dalla cisterna trasformata in tomba a camera, sia dai molteplici reperti, i più significativi dei quali spiegati in dettaglio. La visita si concluderà all’aperto negli spazi verdi attrezzati del Parco della Musica, adiacenti alla struttura, dove sarà possibile visitare uno dei bunker risalenti alla seconda guerra mondiale.

Testo scritto da Delegazione FAI Taranto, VISITE A CURA DI: Apprendisti Ciceroni Liceo “G. Ferraris”, liceo “Vittorino da Feltre”. Via di Palma, TARANTO, TA. ORARI: Sabato: 10:00 – 12:30 / 15:00 – 17:00 (ultimo ingresso 17:00) Domenica: 10:00 – 12:30 / 15:00 – 17:00 (ultimo ingresso 17:00). NOTE PER LA VISITA: Accesso dall’ingresso pedonale del Dipartimento di Prevenzione ASL in via Di Palma 166. DURATA VISITA 45 minuti. LUOGO ACCESSIBILE

Giornate FAI di Primavera: visita il Monumento ai Caduti a Taranto

FAi Taranto

Sabato 22 e domenica 23 marzo 2025 tornano per la 33ª edizione le Giornate FAI di Primavera, il principale evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese, organizzato dal FAI in 400 città, grazie all’impegno e all’entusiasmo di migliaia di volontari attivi in tutte le regioni.

Un appuntamento entrato ormai nelle agende e nei cuori degli italiani, caratterizzato da una straordinaria partecipazione popolare – più di 13 milioni di visitatori in 32 edizioni – segno di quanto sia riconosciuta la missione educativa del FAI, che dal 1975 si impegna a raccontare e valorizzare le meraviglie e i tesori nascosti che ci circondano, promuovendone la conoscenza, la cura e la tutela da parte della collettività.

Una grande festa all’insegna di arte, cultura e natura che quest’anno coincide con il cinquantenario della nascita del FAI. Un traguardo importante, che verrà celebrato con l’apertura di 750 luoghi speciali, da nord a sud della Penisola, molti dei quali insoliti e normalmente inaccessibili oppure poco conosciuti e valorizzati, a cui si potrà accedere grazie a visite a contributo libero. Ad ogni visita sarà possibile sostenere la missione e le attività della Fondazione con una donazione.

Grazie al FAI, ad aprire le porte e a svelare le loro storie inedite e inaspettate saranno palazzi, ville, castelli, teatri, luoghi dell’educazione, chiese e collezioni d’arte, esempi di archeologia industriale e siti produttivi, ma anche laboratori artigiani, fari, cantieri navali e persino un piccolo aeroporto civile, a cui si aggiungeranno itinerari in borghi storici, percorsi in aree naturalistiche, orti botanici e parchi urbani e speciali visite sul tema della sostenibilità. Verranno inoltre riaperti alcuni luoghi particolarmente apprezzati e visitati nelle scorse edizioni.

Le Giornate FAI di Primavera chiuderanno la Settimana Rai dedicata ai Beni Culturali in collaborazione con il FAI dal 17 al 23 marzo. L’evento si svolgerà con il Patrocinio della Commissione europea, del Ministero della Cultura e di tutte le Regioni e le Province Autonome italiane.

Grazie di cuore alle 133 Delegazioni, 106 Gruppi FAI, 94 Gruppi FAI Giovani e 14 Gruppi FAI Ponte tra culture, e a tutti i volontari attivi in Italia. Un ringraziamento anche ai 16.000 Apprendisti Ciceroni, studenti appositamente formati in collaborazione con i loro docenti, che hanno l’occasione di accompagnare il pubblico in visita nei luoghi aperti dal FAI nel loro territorio, sentendosi direttamente coinvolti nella vita sociale e culturale della loro comunità. Ringraziamo infine in modo speciale i proprietari delle centinaia di luoghi aperti in aggiunta ai nostri Beni e le amministrazioni comunali che hanno accolto questa iniziativa.

Giornate FAI di Primavera: visita il Monumento ai Caduti a Taranto

Il Monumento ai Caduti di Taranto si trova in Piazza della Vittoria, nel cuore del Borgo Umbertino della città. Il monumento, inaugurato nel 1930, commemora i caduti della Prima Guerra Mondiale. La piazza è un punto centrale della vita urbana, circondata da edifici storici, negozi e spazi pubblici e riflette il legame tra la città e la sua tradizione militare e marittima.

Alla fine della Grande Guerra si avvertiva forte la necessità di commemorare i caduti cittadini con un’opera monumentale. Già nel 1919 fu formato un Comitato addetto che, in un primo momento, affidò la commissione a Cesare Bazzani il quale presentò un progetto presto abbandonato. Nel 1923 fu finalmente bandito il concorso nazionale. Vinse il progetto dello scultore tarantino Francesco Como ma i lavori per la realizzazione dell’opera furono ritardati per notevoli problemi economici. Il monumento fu inaugurato il 4 marzo 1930 alla presenza del re Vittorio Emanuele III, ma solo nel 1953 l’opera fu completata con il gruppo statuario bronzeo denominato Aquilifero.

Il Monumento celebra la grandezza della Taranto magnogreca ed esprime la volontà di creare un altare dedicato alla memoria dei caduti della Grande Guerra. Sulla parte anteriore la statua della Nike alata su una colonna dorica. Alla base il gruppo scultoreo che rappresenta l’Apoteosi dell’Eroe ferito, sorretto da due compagni d’armi. Sul versante opposto Atena, dea della guerra, mostra con la mano destra una piccola Vittoria alata, con la sinistra impugna verso il basso una spada.

Intorno un gruppo statuario che rappresenta il popolo; in basso, sulla prua di una antica galea romana, l’Eroe del mare, detto Aquilifero, nell’atto di lanciare in volo un’aquila che avrebbe portato i segni della forza e della grandezza di Roma ai lontani confini dell’Impero, passando per Taranto. Sui fianchi del monumento sono incisi i nomi dei circa 500 tarantini caduti; nella base è realizzata una piccolissima cappella circolare rivestita di preziosi mosaici ideati dallo stesso Como ed eseguiti da Evandro Monticelli di Roma e nella quale sono incastonate anche due lapidi marmoree che riportano una il bollettino dell’Armata Navale firmato da Thaon Di Revel, l’altra quello della Vittoria firmato da Diaz.

Cosa scoprirete durante le Giornate FAI?

In Giornate FAI avremo l’opportunità di conoscere le vicende storiche che hanno portato alla realizzazione del monumento e di comprenderne appieno il linguaggio celebrativo. Conosceremo le interessanti vicende biografiche e artistiche dello scultore Tarantino Francesco Paolo Como e avremo l’eccezionale opportunità di osservare da vicino, e con prospettive inedite, il Monumento nonché di entrare nel sacello per ammirare i preziosi e delicati mosaici. Il Monumento ai Caduti di Taranto partecipa alla XX edizione de I Luoghi del Cuore.

 

Manduria, Karima apre Acustica 2025

Karima

Manduria, Karima apre Acustica 2025 sabato al Museo del Primitivo. Un viaggio tra jazz, soul e pop d’autore, con Piero Frassi al pianoforte

«Meravigliosa, soffice come le pieghe del velluto, limpida come un cristallo di Boemia, potente come un rombo di tuono, passionale come il più ardito dei baci, delicata come la carezza di una madre, calda come un abbraccio inaspettato ma sentito». Così il portale specializzato All Music Italia definisce la voce di Karima, la raffinata cantante italo-algerina che sarà a Manduria, al Museo della Civiltà del Vino Primitivo, sabato 15 marzo, per la prima data stagionale di Acustica | emozioni in purezza, rassegna musicale giunta alla nona edizione, con la direzione artistica di Salvatore Moscogiuri per Artilibrio e la partnership organizzativa di Produttori di Manduria.

L’interprete, terza a Sanremo 2009 con il brano Come in ogni ora, porterà nella città messapica il suo personale percorso artistico, raccolto e raccontato nel concerto intitolato Lifetime. Un viaggio musicale che procede tra soul, jazz, blues e pop d’autore, con la musa ispiratrice Whitney Houston e il mentore Burt Bacharach a fare da filo conduttore.

Proprio a Bacharach, che ha scritto i successi di molti mostri sacri della musica internazionale, Karima deve la produzione del primo dei sui cinque album, nonché l’onore di essere stata l’unica interprete femminile italiana a cui l’autore di I say a little prayer abbia scritto delle canzoni. E in Lifetime se ne sente la presenza, soprattutto attraverso i pezzi che furono di Dionne Warwick, che si alternano a quelli di Billie Holiday, Lou Read e Beatles.

Fino ad arrivare agli italiani Pino Daniele e Umberto Bindi: quasi un’anticipazione del nuovo album di Karima Canta Autori, in uscita a maggio e dedicato proprio alla musica italiana. Il tutto a comporre un programma musicale che regala versioni da brividi, grazie anche all’interpretazione pianistica del jazzista Piero Frassi, in scena insieme con la cantante livornese.

Già anima canora degli spettacoli televisivi Crozza Alive, Pintus@Arena e I migliori anni, e voce della colonna sonora del film Disney La principessa e il ranocchio, nel 2017 Karima è stata la protagonista del musical The Bodyguard nelle vesti di Rachel, il ruolo che nel film omonimo fu di Whitney Houston, della quale aveva già aperto le tappe italiane nel tour mondiale 2010.

Sotto le insegne di Umbria Jazz, Karima ha inoltre rappresentato l’Italia in diversi festival internazionali, riscuotendo molto successo soprattutto in Cina, dove si è esibita anche nel prestigioso Teatro dell’Opera di Pechino.

Tra le sue collaborazioni jazz di rilievo, quelle con Dado Moroni, Riccardo Fioravanti e Stefano Bagnoli. Musicalmente esplosivo, inoltre, il featuring con i Funkoff, la più nota street band italiana, con la quale Karima ha infiammato il Blue Note di Milano.

Sul palco di Acustica, Karima godrà del pianismo sofisticato di Piero Frassi. Laureato in pianoforte e jazz, il musicista lucchese vanta notevoli esperienze live e in sala d’incisione, tra cui quelle con Lee Konitz, Stefano Bollani, Tullio De Piscopo, Ares Tavolazzi e Massimo Moriconi.

Il concerto del 15 marzo, ad accesso gratuito, avrà inizio alle ore 20:00. Le porte d’ingresso saranno aperte alle 19:45.

Taranto, Presentazione della Fanzine “Pangrams”

foto da archivio

Un incontro collettivo, l’occasione giusta per sfogliare e raccontare “PANGRAMS” la fanzine nata dal workshop condotto da Massimo Mastrorillo qui a La Factory lo scorso giugno.

Il prodotto finale di un percorso laboratoriale durato tre giorni, dietro la guida del fotografo italiano i cui lavori sono stati pubblicati su diverse testate italiane e straniere, esposti in gallerie, festival e musei in tutto il mondo e hanno ottenuto numerosi premi tra cui: il World Press Photo, il Pictures of the Year International (Magazine Photographer of the Year), il Best of Photojournalism. Fondatore, tra le altre cose, nel 2015 di Door, una “factory” per l’ideazione, la progettazione e la diffusione della cultura visiva e in particolare fotografica.

Un laboratorio che ha unito fotografia e parole, in cui i partecipanti hanno sperimentato il potere narrativo delle immagini attraverso i pangrammi, frasi di senso compiuto che contengono tutte le lettere dell’alfabeto, diventate spunto per un racconto visivo e testuale.

Un esercizio narrativo poi completato nella fase di editing, fondamentale per dare coerenza alle varie voci. Maestri di cerimonia dell’incontro i due fotografi tarantini Cosimo Calabrese e Maurizio Greco, organizzatori e coordinatori del workshop, che ci racconteranno di quest’esperienza insieme a tutti gli appassionati di fotografia che ne hanno preso parte.

Una chiacchierata rilassata e aperta sul processo creativo, sull’editoria indipendente e sulle possibilità della fotografia come strumento di racconto. Segnatevi l’appuntamento e non mancate! Noi vi aspettiamo qui a La FACTORY SABATO 15 marzo h.19:30 a Taranto in via Niceforo Foca 30, zona Porta Napoli.