Il dott. Franco Dammacco, studioso di neuroscienze, estetica e critica d’arte, completerà il suo ciclo di conferenze con quella dal titolo “Artemisia, la pittora del ‘600 – Vita e Arte di Artemisia Gentileschi” che si terrà sabato 3 marzo alle ore 18.00 nell’aditorium del Castello Normanno-Svevo di Mesagne.

Con questa conferenza si conclude il progetto “Stagioni d’Autore, Stagioni nel Cuore” organizzato dall’associazione culturale “Eterogenea” di Mesagne nell’ambito del progetto d’Arte “Le Ali di Mirna” con il sensibile sostegno dell’Amministrazione Comunale di Mesagne– Assessorato alla Cultura. Il progetto, iniziato il 10 giugno 2017, ha visto la curatela di ben sei mostre d’arte contemporanea allestite nelle sale espositive del Castello Normanno-Svevo di Mesagne e la programmazione di cinque conferenze, eventi che hanno visto il coinvolgimento di artisti rilevanti nel panorama artistico nazionale e internazionale che hanno dato lustro e visibilità alla città messapica.
Quest’ultima conferenza, inserita nell’ultima sezione del progetto, “Inverno d’Autore”, offre l’ approfondimento della storia di Artemisia Gentileschi con la sua passione per Caravaggio, con il suo stupro e l’umiliante processo, con le coraggiose eroine bibliche ritratte nei suoi dipinti: la storia, quindi, della prima grande pittora italiana di scuola caravaggesca, la prima donna a farsi spazio e a ottenere credito in un mondo tradizionalmente riservato agli uomini.

Negli anni settanta del novecento, proprio per la notorietà assunta dal processo per stupro subito, diventò un simbolo del femminismo internazionale. La sua immagine di donna impegnata rappresentò e rappresenta tutt’ora l’immagine d’indipendenza contro le difficoltà e pregiudizi incontrati nella sua vita travagliata.
Il pathos, la passione, la determinazione: le opere di Artemisia Gentileschi raccontano la storia di donne coraggiose, capaci di lottare a costo della propria vita per dimostrare di esistere. Le protagoniste di quei dipinti sono le eroine della Bibbia, ma se uno spettatore è attento può facilmente cogliere dietro ognuno di quei volti un unico viso: quello dell’autrice.
Alcune delle sue opere, Giuditta che decapita Oloferne su tutte, sono tra i massimi capolavori del ‘600. La prima dei sei figli di Orazio Gentileschi, pittore pisano di discreta fama e fortuna, grazie alla frequentazione, probabilmente soltanto indiretta, di Michelangelo Merisi, è diventata una delle più autorevoli esponenti della scuola caravaggesca. La delicatezza del tratto e i giochi di luce dei suoi quadri sono alcuni dei marchi caratteristici di Artemisia Gentileschi, elementi ricorrenti al pari della sua propensione a raffigurare costantemente donne coraggiose e indomite.

La conferenza ha il Patrocinio della Città di Mesagne-Assessorato alla Cultura e dell’Assessore all’Industria Turistica e Culturale della Regione Puglia.

Per info: 08311625458 – 3470080778 – e-mail ass.eterogenea@libero.it – Assessorato alla Cultura Città di Mesagne tel. 0831 776065.