Sull’opera e il metodo d’inchiesta. Sabato 18 maggio, dalle ore 10 alle 17, nella Sala convegni ex Convento San Francesco, in via Duomo 276, si terrà il convegno di studi “La lezione di Alessandro Leogrande”.
L’appuntamento nell’antica Isola tarantina rappresenta il primo momento pubblico del progetto “Via Leogrande” che, sostenuto dal Fondo Speciale per la Cultura della Regione Puglia, sta dando vita in questi mesi a molteplici occasioni di confronto e conoscenza, valorizzando il carattere di esemplarità delle opere di Alessandro Leogrande, soprattutto tra ragazzi e giovani, con la collaborazione di molti Istituti Superiori. I promotori del progetto – cooperativa teatrale Crest, Teatro Koreja, Libreria Dickens e Casa del Libro di Raffaele Mandese – curano le molteplici attività di una proposta piuttosto articolata, divenuta “un’occasione pedagogica” per avviare un percorso di promozione e di formazione intorno alla lettura, mettendo in relazione sinergica la scuola, le librerie e gli autori, il teatro e la letteratura.
Curato da Giulia Galli, il programma di questo primo convegno nazionale dedicato ad uno scrittore e intellettuale tanto versatile, quale è stato Leogrande, intende proprio restituire la ricchezza e la pienezza di uno sguardo giovane e appassionato che ha guardato il mondo e il suo tempo con il desiderio e l’impegno di comprenderne le radici per costruire anche nuove visioni. Così diverso e distante dalla logica dei compartimenti stagni, tipica del sistema culturale italiano, Alessandro Leogrande ha declinato la sua ricerca e la sua passione in ambiti e linguaggi diversi, riuscendo a ricomporre la sua sana curiosità, lucida e partecipe, aldilà di un mero eclettismo.
Cifra del convegno, in quella prospettiva salveminiana in cui Leogrande si riconosceva, è la necessità intellettuale ed etica di studiare il passato in funzione di una costruzione concreta di futuro, uno sguardo attivo e partecipato alle possibilità che, anche attraverso le parole di Alessandro, riusciamo a intravedere. Per questo gli scrittori, giornalisti, intellettuali che interverranno sono stati invitati a non fermarsi all’analisi, pure essenziale, dell’opera di Leogrande, ma a incrociare la loro personale esperienza con la sua. Lo sguardo letterario e politico di Goffredo Fofi, il lavoro sul campo di Stefano Liberti e Maurizio Braucci, che, con modalità diverse, raccontano le mutazioni e i fatti della nostra realtà, l’approccio culturale di Fabrizio Versienti e quello storico e sociale di Mariuccia Salvati e della Fondazione Di Vagno, la narrazione di Taranto con Salvatore Romeo, l’Albania di Arlinda Dudaj, che guida la coraggiosa casa editrice che ha pubblicato “La frontiera” in Albania, e il racconto del calcio di Massimo Raffaeli, passione ma anche specchio di una modalità corruttiva della nostra società.
Perché “la lezione di Leogrande” non resti dormiente sugli scaffali, ma sia risorsa e strumento per riconoscere problemi, immaginare soluzioni e provare a trasformare il nostro tempo.