«Negli ultimi 5 anni, nella sola provincia di Taranto, siamo entrati in oltre 130 call center e abbiamo parlato con 1000 donne e uomini costretti a sacrificare la propria dignità in cambio dei pochi euro necessari a sopravvivere. Questi numeri hanno reso la provincia ionica una terra simbolo della lotta alla nuova schiavitù lavorativa».
Sono solo alcuni dei numeri, delle storie umane e delle lotte sindacali che Andrea Lumino, segretario generale della Slc Cgil di Taranto, snocciolerà nell’iniziativa intitolata «Il lavoro nei call center, una reale opportunità per i giovani» in programma il 13 ottobre alle 11.30 nella Sala degli Specchi del Comune di Taranto.
«Nonostante tutto quello che abbiamo scoperto e denunciato, siamo ancora convinti – ha spiegato Lumino – che i call center possano essere realmente un’occasione lavorativa importante soprattutto per i giovani: ciò che conta è il rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori. Abbiamo deciso di rispondere a questa situazione complicata con una vertenza sindacale complessa che tende a aiutare anche le aziende sane: in tutta Italia, infatti, le aziende regolari sono costantemente penalizzate da call center sfuggono ai controlli perché nemmeno a volte non sono nemmeno registrati come società alle Camere di commercio.
L’evento, presieduto dal segretario generale Slc Cgil Puglia Nicola Di Ceglie prevede i saluti del sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci, e del segretario generale Cgil Taranto Paolo Peluso, e oltre alla relazione di Andrea Lumino anche gli interventi di Laura di Raimondo, direttore generale Asstel, Paolo Saranza presidente nazionale Assocontact, Riccardo Saccone segretario generale Slc Cgil Lazio, Pino Gesmundo segretario generale Cgil Puglia, l’assessore regionale alle attività produttive Michele Mazzarano e Giovanni Battafarano segretario nazionale «Lavoro e Welfare». LE conclusioni saranno affidate a Marco Del Cimmuto, segretario nazionale Tlc Slc Cgil.
«Per il lavoro di questi anni su Taranto – ha aggiunto Lumino – il nostro sindacato ha scelto di la nostra città per questa iniziativa importante per raccontare i tanti casi denunciati, ma anche i risultati positivi già raggiunti come l’accordo di luglio 2017. Proprio di qui vogliamo ripartire per continuare la nostra missione a tutela dei diritti dei lavoratori».