Ad un mese esatto dall’evento che caratterizzerà la primavera grottagliese: la partita di solidarietà che il 22 aprile vedrà affrontarsi sul prato dello stadio “D’Amuri” la Nazionale Italiana Attori e la rappresentativa della Città di Grottaglie & Friends, gli organizzatori annunciano il tutto esaurito.

La manifestazione è nata da un’iniziativa della branchia destinata all’operatività solidale della Comes Uomo 1974 con sede in Piazza Verdi a Grottaglie. “Liberi di essere utili” ha pensato all’evento affinché possano essere raccolti fondi da destinare alle popolazioni del Centro Italia, colpite dall’impressionante ondata di terremoti che ha lasciato alle sue spalle vittime e macerie. L’iniziativa può godere del patrocinio dell’Arcidiocesi di Taranto, del Comune di Grottaglie, del Coni Puglia e della LND e si può già parlare di successo perché la Segreteria Organizzativa, coordinata da Patrizia Trani, annuncia che i 3500 tagliandi messi a disposizione, sono andati esauriti salvo qualche unità relativa alle curve (per aumentare la capienza dello stadio e portarla a 3500 posti verranno infatti allestiti degli spazi supplementari che si uniranno a gradinata e tribuna).

La frenetica attività benefica ha coinvolto a trecentosessanta gradi la città di Grottaglie che potrà consegnare il ricavato direttamente nelle mani del sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, il quale conferma la sua presenza per il 22 aprile, proprio nel giorno in cui si apprende che verrà insignito della “Panchina d’oro”, il massimo riconoscimento per un tecnico, dall’Aiac. Pirozzi, sindaco, ma anche allenatore di calcio, che, per forza di cose, ha dovuto abbandonare l’avventura in D, col Trastevere, per dedicarsi pienamente a ben altro.

Essere presente a Grottaglie – dice Sergio Pirozzi – è un atto dovuto. La Puglia è stata sin da subito una delle regioni che più ha dimostrato concreta solidarietà nei nostri confronti ed iniziative come quella di Grottaglie, per la quale ringrazio tutti gli organizzatori e tutte le persone che hanno in qualche modo aderito dando il proprio contributo, sono l’ulteriore dimostrazione. Se mi fa più piacere questo o la “Panchina d’oro”? In questi momenti fa piacere tutto, ma è una sensazione strana perché sai che tutto deriva da un evento tragico e la stessa Panchina d’oro non è un riconoscimento a Sergio Pirozzi, ma a tutti quegli allenatori che lavorano nell’ombra, dedicandosi agli insegnamenti dei sani valori ai più giovani, non ultimo quello della sensibilità e solidarietà. La divido con loro e la dedico a tutte le vittime del terremoto”.