La danza e la musica che uniscono i popoli del mondo. Si chiama “Dance in the world” la prossima edizione del Gala della danza sportiva firmato Daniel’s Dance School.
La scuola grottagliese di danza tornerà in scena in piazza Regina Margherita, a Grottaglie (Taranto), il prossimo 2 luglio, dalle ore 20.30. Lo spettacolo, alla sua sedicesima edizione, sarà una dimostrazione dei corsi effettuati durante l’anno ma anche un vero e proprio omaggio alle differenti culture della danza e della musica di tutto il pianeta, con coreografie complesse e costumi a tema.
La manifestazione e le esibizioni
Nella manifestazione, curata per la direzione artistica da Daniela Crescenzio, titolare della Daniel’s Dance School, ci saranno balli dei cinque continenti, tutti diversi ma collegati dal messaggio comune della danza che unisce le persone. Gli abiti saranno quelli caratteristici dei vari Paesi ed i gruppi si alterneranno, sul palco, senza pause. Parteciperanno alla manifestazione sia i ballerini professionisti che i non professionisti, fino ai piccoli della baby dance. Saranno 38, in tutto, le esibizioni, nei differenti generi e specialità: dalla break dance, alle danze standard, alla danza aerea, al paso doble, al can can, alle danze viennesi; ci saranno le tarantelle e lo stornello romano, il valzer inglese, il tango, lo slow fox, il charleston, le danze caraibiche, i balli cinesi, indiani, statunitensi, ungheresi, russi, brasiliani, fino alle danze aborigene australiane. Non mancheranno i piccoli della baby dance. La manifestazione è patrocinata dal Comune di Grottaglie e sostenuta da alcuni sponsor. Presenterà la serata Chiara Fina, presentatrice ufficiale della Federazione italiana danza sportiva, che spiegherà, in diverse lingue, i passaggi della serata.
“Scambio di esperienze, momento di crescita”
“Cerchiamo di dare vita ad un spettacolo, anche questa volta, con un importante messaggio sociale e di solidarietà – dichiara la maestra Daniela Crescenzio -. Vogliamo creare, attraverso l’arte e la danza sportiva, ponti che possano collegare i diversi popoli, proprio come accade quando, nelle grandi competizioni internazionali, incontriamo gente di differenti culture, in un reciproco scambio di esperienze. Pensiamo sia un momento di crescita, non solo nel campo della formazione artistica e coreutica, ma anche a livello umano e sociale. Siamo tutti una grande famiglia e la danza può rafforzare questi legami”.