Al via, a Ceglie Messapica, la 3^ edizione della rassegna letteraria “Libriamo”, organizzata dall’Associazione di Promozione Sociale “GIOIA”, con il Patrocinio del Comune di Ceglie Messapica (Assessorato alla Cultura) e la collaborazione dell’IISS “C. Agostinelli”, della Camera Forense Messapica “Avv. Vito Gianfreda” e del Forum “Giulia Giornaliste”.

Il progetto culturale, che ruota attorno a letteratura, saggistica e inchieste, vuole essere, esattamente come gli scorsi anni, un momento di incontro e di dialogo sui libri, con la presenza degli autori ed addetti ai lavori, per approfondire i temi del momento che raccontano l’Italia di ieri e di oggi.
Una scelta di intrattenimento culturale che coinvolge tutti.
Gli incontri si svolgeranno negli spazi del Sistema Gusto d’Arte e nelle piazze del Borgo Antico, dal 9 giugno al 13 luglio.

Questo il calendario degli incontri:

Venerdì 9 giugno – ore 18 – MAAC ( Museo Archeologico e di Arte Contemporanea)
PAOLO MACI– Mi chiamo Eva. Cinque donne. Cinque storie. Una toga (SoloLetteratura)

Nel libro di Maci, cinque donne raccontano all’avvocato storie di sopraffazione, di violenza e di ossessioni patologiche di cui sono vittime; donne ferite ma non sconfitte, che hanno trovato la forza di reagire e chiedono giustizia nelle aule di un Tribunale. Le cinque protagoniste offrono una narrazione cruda, a tratti raccapricciante, del loro vissuto con uno stile televisivo che avvince il lettore, lo porta a commuoversi, indignarsi ed interrogarsi nell’attesa del finale. L’avvocato, che raccoglie le loro voci rimettendo in piedi la stessa dignità crudelmente schiacciata da uomini senza scrupoli, veicola nella difesa delle vittime il dolore, l’angoscia, il sentimento di impotenza di fronte alla violenza subita ed è consapevole, come ogni difensore, che il futuro delle sue assistite si giochi anche nelle aule di un Tribunale, dove essere credute significa in parte riacquistare la propria dignità ferita.
Dialoga con l’autore l’Avv. Anna Rita Amati
Letture a cura degli studenti dell’IISS “C. Agostinelli” di Ceglie Messapica.
Durante la manifestazione sarà presentato il cortometraggio “Il bello dell’esser donna”, di e con gli studenti dell’IISS “C. Agostinelli” impegnati nel progetto sul femminicidio “Chi dice donna dice Donna”.

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Giovedì 15 giugno – ore 18 – MAAC ( Museo Archeologico e di Arte Contemporanea)
ENRICA SIMONETTI – Morire come schiavi. La storia si Paola Clemente nell’inferno del caporalato (Imprimatur Edizioni)

Paola Clemente è morta a quarantanove anni nei campi di Andria in un’estate piena di sole, sotto una cappa di silenzi e omertà che ha permesso a qualcuno di utilizzare le sue braccia per troppo tempo, con la ricompensa di due euro all’ora e nessun diritto. Paola. Ma anche molti altri: uomini e donne, braccianti stagionali sfruttati in modo vergognoso da caporali e mediatori capaci di produrre contratti fasulli. In questo viaggio on the road, o meglio in the fields, dal Gargano alla Calabria, si raccontano le storie di tante donne pugliesi, calabresi, lucane, di numerosi immigrati africani o rumeni, arrivati in Italia con la promessa di un lavoro sicuro. Chiamati per “fare l’acinino” ai grappoli d’uva, raccogliere pomodori, olive, arance, mandarini, per necessità sono costretti a condizioni di lavoro stremanti. La precarietà fa accettare di tutto. E se questo accade al Sud, non si può dire che il Nord sia indenne, perché non c’è una geografia dello sfruttamento e dove c’è una campagna o un cantiere, spesso si “assume” manodopera in questo modo.

Dialoga con l’autrice, Lucia Portolano (La7)
Intervengono: Sen. Rosa Stanisci, Angelo Leo (CGIL) e i parenti delle vittime del caporalato di Ceglie Messapica.

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Lunedì 1 luglio – ore 10.30 – Castello Ducale
MARILU’ MASTROGIOVANNI – Io non taccio. L’Italia dell’informazione che dà fastidio (CentoAutori Edizioni)

Otto racconti, tutte in prima persona, che tratteggiano i confini di un Paese, che da Nord a Sud, resta ancora lontano dal potersi definire realmente civile. Otto voci, dietro le quali non è raro trovare il volto di un lavoratore precario, raccontano di un’ Italia sconosciuta ai piu’, dove un giornalista può rischiare la vita alla stregua dell’inviato spedito sul fronte di guerra. Un Paese che indigna, ma che è necessario conoscere anche da questa prospettiva, se lo si vuole realmente cambiare. Se ancora crediamo che la libertà d’informazione sia un diritto e non una concessione. Sono centinaia i giornalisti e i blogger che ogni anno, subiscono minacce e intimidazioni in Italia, a causa di inchieste coraggiose, che senza censure raccontano di verità scomode, spesso inconfessabili. Come Marilù Mastrogiovanni, direttrice del web-magazine “Il tacco d’Italia” di Lecce che ha subìto minacce e altre vessazioni dopo la pubblicazione di alcuni reportage sui rapporti tra politica e criminalità organizzata nel Salento.

Dialoga con l’autrice, Vincenzo Sparviero (Gazzetta del Mezzogiorno)
Intervengono: Bepi Martellotta (Presidente Assostampa Puglia) e Marina Castellaneta (docente di Diritto Internazionale Università degli Studi di Bari)

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Giovedì 13 luglio – ore 18.30 – Chiaro di Luna Cafè (Largo Ognissanti)
RINA BELLO – Le Donne del Sud (Scorpione Editrice)

Un libro che racconta l’importanza della figura femminile nel meridione ed un Sud caldo ed accogliente che profuma delle sue tradizioni. Un’opera autobiografica che mette in evidenza l’importanza del ruolo della donna nel meridione tra la fine degli anni ’60 ad oggi. E lei, la donna, che tramanda e sostiene il tutto.

Letture in vernacolo a cura della Compagnia Teatrale ” Affinità Elettive ”

Estemporanea di Pittura a cura di Anna Maria e Rocco Loparco