Il Centro Servizi Volontariato di Taranto organizza un seminario per conoscere le interessanti opportunità e i “limiti” della co-progettazione, una forma di partnership tra pubblica amministrazione e soggetti del privato sociale.

Introdotta nel nostro ordinamento con l’approvazione del Codice del terzo settore (D.lgs. 117/2017), la co-progettazione è ispirata alla collaborazione e alla valorizzazione delle competenze e delle risorse della comunità locale, in una logica che tende a integrare il tradizionale rapporto committente-fornitore.

Il seminario formativo è rivolto ai volontari degli Enti del Terzo settore, con particolare riguardo alle Organizzazioni di Volontariato, ed ha come obiettivo la presentazione dello strumento della co-progettazione in tutte le sue potenzialità, partendo dal suo rigoroso inquadramento normativo, allo scopo di valutarne opportunità e limiti nell’applicazione concreta.
L’iniziativa si terrà, dalle ore 16.00 alle ore 19.00 di martedì 18 giugno, presso la Lumsa, in piazza Santa Rita a Taranto; la partecipazione è gratuita e richiede solo la compilazione online della scheda d’iscrizione sul sito www.csvtaranto.it.
Il seminario sarà tenuto Piero D’Argento, componente del Consiglio nazionale del Terzo settore, istituito ai sensi dell’art. 58 del D.lgs. 117/2017 Codice del Terzo Settore; esperto formatore, Piero D’Argento insegna “Organizzazione e programmazione dei servizi” nel Corso di laurea magistrale in “Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali” della LUMSA di Taranto.

La co-progettazione, già ampiamente diffusa in tante esperienze territoriali nel nostro Paese, ha incontrato l’attenzione crescente di organizzazioni del Terzo settore, interessate a sviluppare con spirito collaborativo forme di integrazione dell’intervento pubblico in settori come il welfare, ma anche in altri servizi di interesse generale, quali ad esempio la cultura o lo sviluppo locale.

È uno strumento che va utilizzato in modo consapevole e adeguato, rispetto agli obiettivi dell’intervento. Sulla materia sono intervenute diverse istituzioni organizzazioni e autorità pubbliche, l’Associazione Nazionale dei Comuni (ANCI), l’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) e la Corte dei Conti, stimolando un forte dibattito nazionale tra esperti sul significato più autentico e coerente dell’innovativa procedura introdotta dal Codice.