“Aggiornamenti sul trattamento dei carcinomi uro-ginecologici” è il tema di un convegno medico che si svolgerà a Taranto, il 27 ottobre prossimo, al Castello Aragonese della Marina Militare con inizio dalle 9 e conclusione nel pomeriggio.
Presidente del convegno, con finalità di confronto e scientifiche, è il dottor Salvatore Pisconti, direttore della struttura complessa di Oncologia dell’ospedale “Moscati di Taranto”. Coinvolti nell’iniziativa, articolata in due sessioni, quella ginecologica al mattino e quella urologica nel pomeriggio, non solo gli specialisti della materia ma anche le istituzioni locali, con la Regione Puglia e il Comune di Taranto, le Asl di Taranto e Brindisi, l’Ufficio scolastico provinciale, la Marina Militare e la direzione sanitaria della forza armata, l’Ordine dei medici. Un confronto molto ampio perché la finalità del convegno è quella di promuovere e diffondere il concetto della prevenzione ma anche quella di stimolare un confronto, nel mondo medico e sanitario, sui nuovi percorsi terapeutici e su come questi impattano sulla gestione del sistema pubblico.
“La prevenzione è il primo obiettivo che ci poniamo con questo convegno – spiega il direttore Pisconti -. E lo facciamo attraverso due messaggi molto specifici e chiari rivolti alle donne e agli uomini. Di qui la differenziazione delle due sessioni del nostro incontro, quella ginecologica e quella urologica. Alle donne, infatti, spiegheremo l’importanza di prevenire il tumore del collo dell’utero con il ricorso al Pap Test e alla vaccinazione. Agli uomini, invece, sarà sottolineata l’importanza del Psa nella prevenzione, specie se esiste una familiarità relativamente alla patologia. Due semplici esami – prosegue Pisconti – possono darci un contributo importante in termini di conoscenza preventiva e tempestiva e quindi metterci nelle condizioni di avviare il percorso di cure più appropriato. Non é mai superfluo sottolineare come la prevenzione rimanga un’arma fondamentale se vogliamo affrontare con possibilità di successo la patologia ginecologica e quella urologica”.
“Ma, prevenzione a parte, la ricerca in questo campo ha fatto grandi passi in avanti – spiega Pisconti -. Oggi, infatti, esistono farmaci biologici che ci permettono di avere risultati importanti. C’è un avanzamento significativo nelle cure e nelle terapie che è ormai un dato di fatto, acclarato dagli studi e dalle ricerche in materia. Questo è un elemento positivo perché sta a dimostrare come studio e scienza si siano impegnati su obiettivi avanzati. Fare quindi il punto sull’applicazione di questi farmaci e sui risultati ottenuti, è la seconda finalità del nostro convegno. Infine – rileva Pisconti -, e questo è il terzo scopo del convegno, non possiamo prescindere dal fatto che i farmaci biologici, se è vero che stanno dando buoni risultati, è altrettanto vero che sono farmaci costosi. E allora dobbiamo interrogarci su come la sanità può affrontare i relativi costi e come possiamo gestire un discorso di sostenibilità dell’intero sistema nel medio e lungo periodo. Prevenzione al più ampio livello, efficacia e risultati nella cura, sostenibilità economica della terapia, sono sì aspetti distinti ma uniti da una comune matrice: quella di una sanità che si sforza di fare sempre meglio per essere all’altezza delle situazioni da affrontare”.
“Ma nel convegno – conclude il direttore Pisconti – abbiamo anche voluto aprire una parentesi. Fare un salto nel passato e, in particolare, nella storia di Taranto. È noto che questa città è stata capitale della Magna Grecia, prova ne è lo straordinario Museo archeologico nazionale, e allora abbiamo chiesto alla direttrice del MarTa, Eva Degl’Innocenti, di parlarci, nell’ambito della sessione del mattino, di “Stili di vita della donna della Magna Grecia”. È evidente che in quel tempo, per i problemi che tratteremo nel convegno, non c’era la possibilità di usare i mezzi e gli strumenti di cui noi oggi disponiamo in quanto le conoscenze erano decisamente più limitate, tuttavia la donna, nella storia dell’umanità, ha avuto sempre un ruolo fondamentale. E allora é importante conoscere, anche per un raffronto storico e culturale, quali siano stati i comportamenti del genere femminile in un’epoca così ricca di significato, sul piano della civiltà, della cultura, delle arti, quale quella della Magna Grecia e farlo nella città che della Magna Grecia ne è l’espressione”.