Il gioco d’azzardo patologico (definito anche disturbo da gioco d’azzardo, azzardopatia o genericamente e impropriamente ludopatia) è un disturbo del comportamento rientrante nella categoria diagnostica dei disturbi del controllo degli impulsi.
Nel DSM-5 (2013) il gioco d’azzardo è stato inquadrato nella categoria delle cosiddette “dipendenze comportamentali”
“Bullismo e Ludopatia” è in tema della Tavola rotonda che la Cisl Taranto Brindisi ha organizzato per lunedì 9 dicembre p.v. con inizio alle ore 16.00, presso la Sala Monfredi Camera di Commercio, viale Virgilio n. 152 a Taranto.
I lavori saranno introdotti da una relazione dal segretario generale territoriale Antonio Castellucci, cui seguiranno gli interventi di: Don Antonio PanicoProfessore associato di Sociologia generale; Margherita Taddeo Coord. Gioco D’Azzardo Patologico GAP Dip. Dipendenze Asl/Ta – Comp. Osserv. Nazionale Min. della Salute – Referente scientifico GAP Regione Puglia; Daniela Fumarola Segretaria Generale CISL Puglia; Francesco Romeo Studioso dell’età evolutiva – Giudice onorario presso il Tribunale dei minorenni di Taranto; Giuseppe Bellassai Questore di Taranto; Alberto Fornasari Professore Uniba For. Psi. Com.
Andrea Cuccello, Segretario confederale nazionale CISL concluderà il dibattito che sarà moderato da Angelo Caputo, Giornalista.
Gioco d’azzardo patologico
Analogamente ad una tossicodipendenza, il giocatore d’azzardo patologico mostra una crescente perdita di controllo nei confronti del gioco d’azzardo, aumentando la frequenza delle giocate, il tempo passato a giocare, la somma spesa nell’apparente tentativo di recuperare le perdite, investendo più delle proprie possibilità economiche (facendosi prestare i soldi e coprendosi di debiti) e trascurando gli impegni che la vita gli richiede.
Aspetti compulsivi del gioco d’azzardo
Oltre agli aspetti compulsivi, il gioco d’azzardo patologico è caratterizzato da tipiche distorsioni cognitive, come l’illusione del controllo sugli esiti delle giocate e la distorta percezione delle cosiddette “quasi vincite”, ovvero situazioni di gioco in cui si verifica una combinazione che si avvicina a quella scelta dallo scommettitore percepite come approssimazione di un successo e quindi come incentivo a proseguire con le scommesse]. La forza di questa distorsione è nota da tempo, tanto che le lotterie istantanee e le videolottery sono programmate ad arte per produrre una elevata frequenza di quasi vincite e incoraggiare così il giocatore a perseverare nel gioco.
Alcuni studi hanno evidenziato come il fenomeno si diffonda particolarmente durante i periodi di crisi economica, quando le persone sono maggiormente inclini ad affidarsi alla fortuna nella speranza di ottenere dei guadagni facili che possano porre fine alle loro difficoltà finanziarie.
Gioco d’azzardo online
Il gioco online rappresenta la fusione del gioco d’azzardo patologico con la semplicità d’accesso fornita dalla rete.
In primo luogo, il Web consente in ogni momento l’accesso ad un’immensità di giochi, ai quali l’individuo viene invitato a partecipare tramite banner che illudono il giocatore di poter guadagnare ingenti cifre investendo una piccola quantità di denaro. Paradossalmente, alcuni studi hanno evidenziato come il fenomeno si diffonda in maniera esorbitante durante i periodi di crisi economica. Sembra, infatti che le persone siano maggiormente inclini ad affidarsi alla fortuna, nella speranza di ottenere dei guadagni facili che possano porre fine alle loro difficoltà finanziarie.
In secondo luogo, mentre il giocatore d’azzardo tradizionale era costretto a svolgere la propria attività in luoghi ad essa deputati, Internet permette al giocatore di accedere ai casinò direttamente dalla propria abitazione. La possibilità di giocare lontano dagli sguardi giudicanti delle altre persone riducono le possibilità che il giocatore prenda consapevolezza di avere un problema e si ponga dei limiti nel proprio agire. Inoltre, dal momento che risulta difficile verificare l’età del giocatore, questo fenomeno rischia di coinvolgere anche i minori, nonostante la normativa legislativa vigente limiti il gioco d’azzardo ai maggiorenni.
Anche qui, come in altre Internet-dipendenze, il soggetto rimane imprigionato in un circolo vizioso, al punto da trascurare, nei casi patologici, i rapporti umani, sociali e familiari.