Taranto celebra Luigi Pirandello a 150 anni dalla nascita grazie all’Università della Terza Età “A. V.zo Curci”, Associazione di Formazione Culturale Permanente.
Infatti Mercoledì 3 maggio alle ore 18.00 a Taranto, nel Salone della Provincia, si parlerà di Luigi Pirandello con uno dei massimi esperti della letteratura pirandelliana, Pierfranco Bruni, saggista e scrittore, vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani, nonché studioso ed esperto di Etnie e cultura del Mediterraneo del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
Pierfranco Bruni, autore, tra l’altro, del recente libro: “Luigi Pirandello, il tragico e la follia” (Nemapress), svolgerà una Lectio Magistralis su “Pirandello e le inquietudini del nostro tempo”. I lavori saranno introdotti dalla Presidente dell’Università Prof.ssa Giusy Carrieri Rolli Piangiolino.
Nel corso della serta è prevista la proiezione di un video su Pirandello a cura di Anna Montella (https://www.youtube.com/watch?v=vrzdqIxu5Ws), con testi di Pierfranco Bruni. Recentemente Pierfranco Bruni è stato chiamato a discutere di Pirandello alla Casa di Pirandello di Roma (ora Istituto di Studi Pirandelliani) per illustrare i percorsi della sua ricerca e dei suoi studi sul Novecento di Pirandello. Rappresenterà, tra l’altro, l’Italia, come studioso pirandelliano, nel Convegno conclusivo sul Novecento letterario, all’Università Tirana il prossimo 29 maggio.
Un Pirandello atipico e speciale quello che Pierfranco Bruni ci presenta in questo saggio, come è nello stile contro culturale e spettacolare dell’Autore, che grazie alla sua sensibilità e profondità di studioso chiama in causa direttamente la nostra intelligente curiosità quando affonda il suo sguardo critico su accostamenti a prima vista molto coraggiosi o addirittura arrischiati: Pirandello sciamano, Dante in Pirandello, le radici arabe, tra Occidente e Oriente, ecc.
Pirandello, la cui lettura ci aiuta a capire le nostre inquietudini, le angosce ma anche le utopìe, le follìe e le speranze, in questo libro di Bruni viene trasportato in una visione “sciamanica” della vita, perché scende nelle caverne del proprio essere e ne risale con la consapevolezza di aver oltrepassato i limiti della follia.
Una follia vista non tanto come elemento negativo, quanto come elemento fondamentale della condizione umana con la quale fuggire la propria angoscia e il proprio dramma, come estremo rifugio per potersi salvare dalla tragedia dell’esistenza.
A Taranto l’evento culturale rientra nei percorsi didattici che Bruni, per conto del Mibact, sta portando avanti proprio suoi studi che legano istituzionalmente Pirandello e gli elementi antropologici della letteratura.