Taranto sarà la prima città in Italia a lanciare il progetto dei condomini cardioprotetti.

Grazie alla lungimiranza delle Acli Provinciali e alla collaborazione scientifica del 118 di Taranto, infatti, nei prossimi mesi sarà raggiunto un obiettivo storico, che ambisce a divenire modello di respiro internazionale. Si tratta dell’ulteriore step raggiunto dal progetto “Ribatti”, lanciato nel 2014 da Acli e 118, appunto, del quale sono stati resi noti i dettagli durante la conferenza stampa tenuta nella sede dell’associazione a Taranto, cui hanno partecipato il direttore del 118 di Taranto, Mario Balzanelli, e il presidente delle Acli Provinciali di Taranto, Aldo La Fratta.
Dopo l’esperienza dei bar, otto esercizi pubblici ai quali le Acli Provinciali hanno donato un defibrillatore, consentendo anche la formazione di proprietari e dipendenti alle tecniche di rianimazione e all’uso dell’apparecchiatura, la rete della cardioprotezione cittadina targata “Ribatti” si amplia con il coinvolgimento di 10 condomini, in altrettante aree della città. Queste aree sono state individuate dal dottor Balzanelli, mentre i condomini saranno scelti dalle Acli Provinciali.

Alla base dell’iniziativa vi è l’auspicio che si attivi un’autentica rivoluzione culturale, che ponga i cittadini come protagonisti della lotta alla morte improvvisa causata da arresto cardiaco, la prima delle cause di decesso nel mondo. Nel 70% dei casi, gli arresti cardiaci colpiscono in casa, nei condomini: è lì che bisogna portare la prevenzione, quindi, mettendo i condomini nelle condizioni di poter operare, ma pretendendo da loro un impegno che si traduca in disponibilità costante.
Il progetto, infatti, è destinato a crescere. Con il coinvolgimento degli studenti di alcune scuole cittadine impegnate con le Acli Provinciali nei progetti di alternanza scuola/lavoro, è in fase di progettazione un’app per smartphone che consentirà di individuare i defibrillatori Acli presenti sul territorio. È in fase embrionale, ma con lo sviluppo definitivo e l’integrazione con i software già utilizzati dalle centrali operative del 118, consentirà di individuare anche potenziali soccorritori pronti a intervenire in caso di arresto cardiaco, usando magari anche un defibrillatore dislocato in un condominio.

Questa fase di “Ribatti” servirà anche a risolvere le criticità riscontrate nella prima fase, con la predisposizione di procedure operative chiare e con la sottoscrizione da parte dei condomini che riceveranno i defibrillatori di un impegno a garantire la loro manutenzione. È un patto, quindi, che le Acli Provinciali stipuleranno con i cittadini, con le famiglie in particolare che, secondo il presidente La Fratta, sono l’obiettivo imprescindibile del progetto.
Tutta l’attività condotta nei prossimi mesi, da un punto di vista pratico e teorico, confluirà in un convegno che si terrà il prossimo 3 aprile, e che saprà già offrire un quadro più dettagliato del livello di cardioprotezione raggiunto a Taranto grazie al progetto “Ribatti”.