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Ci sono tante forme di intrattenimento che è possibile sperimentare anche grazie alle nuove tecnologie di cui disponiamo attualmente, tramite l’accesso facilitato e diffuso ad internet. Tutte queste forme di intrattenimento di cui stiamo parlando ci proiettano nel futuro, un futuro che comunque in molti casi è già piena realtà.

Ma dall’altro lato non dobbiamo dimenticare le tradizioni, quelle di una volta, quelle feste il cui scopo principale è anche per esse quello di intrattenere. Sia nell’uno che nell’altro caso sperimentiamo una “rottura del tempo”, per poterci dedicare a ciò che più ci piace. A Taranto per esempio svolgono un ruolo fondamentale in questo senso la festa di Santa Cecilia e i riti della Settimana Santa.

La festa di Santa Cecilia a Taranto

Come abbiamo detto ci sono numerose possibilità di intrattenimento nella società attuale, anche i siti internet dove giocare d’azzardo. Tuttavia se da un lato le nuove forme sono molto diffuse, dall’altro c’è anche chi tiene molto alle tradizioni di una volta.

Tra queste non possiamo fare a meno di nominare la festa di Santa Cecilia a Taranto, che cade il 22 novembre. È una data molto significativa, perché è quella che dà avvio alle festività natalizie. La festa di Santa Cecilia a Taranto viene vissuta come un gesto di fratellanza e di speranza. In questo giorno si assiste alle pastorali, alla sfilata delle bande musicali ed è poi caratteristica perché si configura come il giorno delle pettole.

Molti proprio in occasione di questa giornata allestiscono l’albero di Natale. Santa Cecilia è considerata lapatrona della musica, degli strumentisti e dei cantanti. A Taranto la mattina del 22 novembre, già nelle prime ore dell’alba, si sentono le note della prima pastorale. La cattedrale è gremita di gente e il parroco chiama tutti i fedeli a raccolta.

Arrivano poi le bande, che si sottopongono alla benedizione, e poi la statua di Santa Cecilia viene traslata dalla cattedrale alla chiesa di San Giuseppe. Nel pomeriggio ci sono la processione e la messa in cattedrale.

I riti della Settimana Santa a Taranto

Ma c’è un’altra tradizione a Taranto che non si può dimenticare, che è quella basata sui riti della Settimana Santa, che sono dei riti ricchi di simboli. Per esempio si inseriscono all’interno di questo contesto i cosiddetti perdoni, che sono delle coppie di confratelli. Vengono chiamati così per ricordare i pellegrini che si recavano a Roma per ottenere il perdono dei peccati.

Tutto inizia la Domenica delle Palme, quando le due più importanti confraternite di Taranto effettuano delle gare per aggiudicarsi la possibilità di partecipare a due importanti processioni. Queste ultime sono rappresentate dal pellegrinaggio della Vergine Addolorata e dalla processione dei Sacri Misteri.

Il primo atto della Settimana Santa consiste nell’uscita dei perdoni. Infatti ci sono numerosi fedeli che seguono i pellegrinaggi e partecipano alle processioni. Il Venerdì Santo si svolge la processione dei Misteri. Ma ci sono altri elementi fondamentali che fanno parte dei simboli di queste festività. Basti pensare per esempio in questo senso alle sdanghe, che sono i longheroni in legno alla base delle statue e che rappresentano i quattro confratelli che trasportano a spalla le statue.

Poi ci sono le forcelle, che sono costituite da altri quattro confratelli in abito nero e corona di spine. I confratelli di cui stiamo parlando portano un’asta di legno con un incavo in metallo, su cui vengono poggiate le sdanghe delle statue. Infine non si deve dimenticare la troccola. Si tratta di uno strumento in legno con maniglie di metallo che, quando viene agitato, emette un suono che indica l’arrivo della processione. Per ogni processione la troccola assume delle caratteristiche differenti e specifiche.