Nuovo appuntamento con la lettura e con gli autori. Il palco del Teatro comunale Fusco domani pomeriggio, 28 gennaio, dalle 18,30 ospiterà lo scrittore pugliese Nicola Lagioia e il suo romanzo “La città dei vivi” edito da Einaudi.
L’incontro di domani rientra nel calendario di Sipario, si legge l’iniziativa voluta dal Comune di Taranto guidato dal sindaco Rinaldo Melucci.
Un’iniziativa grazie alla quale l’assessore alla Cultura Fabiano Marti è riuscito a dar vita a una rete collaborativa e fattiva tra le storiche librerie tarantine.
In particolare, la presentazione di domani pomeriggio è stata organizzata con il supporto organizzativo della libreria Dickens.
Sul palco del teatro Fusco, dopo i saluti dell’assessore Marti, il giornalista Michele Tursi, direttore de La Ringhiera, e Giulia Galli, della Libreria Dickens, intervisteranno e interagiranno con lo scrittore.
L’appuntamento sarà trasmesso in streaming sulle pagine facebook del Teatro e delle librerie associate.
Nicola Lagioia
Nicola Lagioia è nato a Bari nel 1973. Con minimum fax ha pubblicato Tre sistemi per sbarazzarsi di Tolstoj (2001), e con Einaudi Occidente per principianti (Supercoralli 2004), Riportando tutto a casa (ultima edizione ET Scrittori 2017; Premio Viareggio-Rèpaci, Premio Vittorini, Premio Volponi), La ferocia (Supercoralli 2014, Super ET 2016; Premio Strega 2015) e La città dei vivi (Supercoralli 2020).
Dal 2010 è uno dei conduttori di Pagina3, la rassegna quotidiana delle pagine culturali trasmessa da Rai Radio 3.
Dirige il Salone internazionale del libro di Torino dall’edizione del 2017.
Nel 2020 ha fatto parte della giuria del concorso principale della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.
Il libro “La città dei vivi”
Nel marzo 2016, in un anonimo appartamento della periferia romana, due ragazzi di buona famiglia di nome Manuel Foffo e Marco Prato seviziano per ore un ragazzo piú giovane, Luca Varani, portandolo a una morte lenta e terribile.
È un gesto inspiegabile, inimmaginabile anche per loro pochi giorni prima. La notizia calamita immediatamente l’attenzione, sconvolgendo nel profondo l’opinione pubblica.
È la natura del delitto a sollevare le domande piú inquietanti. È un caso di violenza gratuita? Gli assassini sono dei depravati? Dei cocainomani? Dei disperati? Erano davvero consapevoli di ciò che stavano facendo?
Qualcuno inizia a descrivere l’omicidio come un caso di possessione. Quel che è certo è che questo gesto enorme, insensato, segna oltre i colpevoli l’intero mondo che li circonda.
Nicola Lagioia segue questa storia sin dall’inizio: intervista i protagonisti della vicenda, raccoglie documenti e testimonianze, incontra i genitori di Luca Varani, intrattiene un carteggio con uno dei due colpevoli.
Mettersi sulle tracce del delitto significa anche affrontare una discesa nella notte di Roma, una città invivibile eppure traboccante di vita, presa d’assalto da topi e animali selvatici, stravolta dalla corruzione, dalle droghe, ma al tempo stesso capace di far sentire libero chi ci vive come nessun altro posto al mondo.
Una città che in quel momento non ha un sindaco, ma ben due papi.
Da questa indagine emerge un tempo fatto di aspettative tradite, confusione sessuale, difficoltà nel diventare adulti, disuguaglianze, vuoti di identità e smarrimento.
Procedendo per cerchi concentrici, Nicola Lagioia spalanca le porte delle case, interroga i padri e i figli, cercando il punto di rottura a partire dal quale tutto può succedere