Dal 21 al 22 agosto il Canale Navigabile sarà l’inedito campo di gara della 35esima edizione del Palio di Taranto, tradizionale competizione cittadina tra gozzi in legno a remi.
L’appuntamento di quest’anno, rimandato rispetto alla data tradizionale dell’8 maggio a causa dell’emergenza sanitaria, è stato presentato durante una conferenza stampa tenuta nel Castello Aragonese, alla presenza del sindaco Rinaldo Melucci, del vicesindaco Fabiano Marti, degli assessori Fabrizio Manzulli e Annalisa Adamo, del capo di Stato Maggiore del Comando Marittimo Sud della Marina Militare Mario Berardocco e del patron della manifestazione Francesco Simonetti. Il Palio 2020 si terrà in forma sperimentale e nel pieno rispetto delle precauzioni previste per il contenimento del contagio, sfruttando un palcoscenico naturale come il Canale Navigabile.
«Per raggiungere un traguardo così significativo come 35 candeline – le parole del sindaco Melucci -, vuol dire che il Palio ha assunto una veste fortemente identitaria. Per questo abbiamo deciso di elaborare un protocollo d’intesa con l’organizzazione affinché, al netto delle risorse impiegate, questo evento sia promosso all’esterno e protetto come stiamo facendo con tutto ciò che ci consente di raccontare una Taranto alternativa». La valenza economica del Palio, nato come detto da Simonetti proprio per promuovere turisticamente la città, è anche nelle potenzialità ancora inespresse che ha sottolineato l’assessore Manzulli, oggetto di uno specifico approfondimento. «Il Palio può diventare attrattore turistico – ha spiegato -, ma soprattutto esempio di economia circolare legata al mare: i vecchi gozzi che diventano mezzi per ammirare la città dal mare, il lavoro dei maestri d’ascia raccontato ai turisti, tutto torna utile al racconto della bellezza di Taranto e stiamo lavorando con gli organizzatori affinché ciò si realizzi».
Il primo atto del Palio 2020 è la consegna dei nuovi remi ai vogatori, poi venerdì 21 ci saranno le batterie di qualificazione dei 10 equipaggi e sabato 22 la finale con la premiazione nel Castello Aragonese. «Anche se è più giovane rispetto ad altre manifestazioni di questo tipo – ha concluso il sindaco Melucci – il nostro Palio ha un carattere definito, è ritagliato sul nostro DNA. Taranto è proprio come i nostri vogatori, che non si arrestano di fronte a nessuna corrente avversa, pur di raggiungere il traguardo».