foto: Viginia Bettoja

Dopo un lungo stop forzato, è tempo di rincontrarsi, dal vivo. Di tornare ad abitare gli incantevoli luoghi della provincia di Taranto, attraverso la magia della letteratura e dell’enogastronomia.

È tempo di Aperitivo d’Autore. Il format dell’associazione Volta la carta riparte ospitando Erica Mou, tra le più interessanti cantautrici italiane che, per l’occasione, presenterà il suo primo libro, “Nel mare c’è la sete” (Fandango Libri). In un romanzo che lega un tono leggero a una sconcertante franchezza, Erica Mou demolisce la retorica zuccherosa delle relazioni d’amore e racconta come dietro ogni coppia perfetta possa nascondersi un doppio fondo inaspettato. L’appuntamento è venerdì 31 luglio (ore 20) a Crispiano, in quella perla del XVIII secolo che è la masseria Quis Ut Deus. Per deliziare il palato dei partecipanti verrà servito un succulento aperitivo preparato dalla cucina del Symposium Cafè, a cui saranno abbinati i buoni vini della Cantina Lama di Rose. È partner dell’iniziativa anche la libreria AmicoLibro. Dialogherà con la scrittrice Vincenzo Parabita, giornalista e ideatore di Aperitivo d’Autore. Per partecipare all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com. I posti sono limitati.

L’autrice

Erica Mou è una cantautrice pugliese, classe 1990. Nel 2012 arriva seconda al Festival di Sanremo, nella categoria Giovani, vincendo il Premio della Critica Mia Martini con la canzone “Nella vasca da bagno del tempo”. È candidata ai David di Donatello 2014 per la migliore canzone originale. Ha già all’attivo oltre 600 concerti in Italia e all’estero e ha pubblicato cinque dischi. Attualmente vive a Tolosa, in Francia, e sta lavorando al suo nuovo album in studio. Ha duettato con grandi nomi della canzone italiana: Raphael Gualazzi, Fiorella Mannoia, Enrico Ruggeri, Tricarico, Boosta. Diversi suoi brani sono stati utilizzati come colonne sonore di film (tra i più noti, “Dove cadono i fulmini” inserito nel 2013 in “Una piccola impresa meridionale” di Rocco Papaleo). “Nel mare c’è la sete” è il suo primo romanzo e qualche settimana fa è stato decretato libro preferito dalla giuria popolare del Premio letterario Città di Lugnano in Teverina.

Il libro

Maria e Nicola sono una coppia rodata, lui pilota di aerei, cuoco e genero perfetto (per quanto esprima la sua ansia in dolori notturni che gli stringono il corpo), lei un po’ meno perfetta, una di quelle donne che in borsa non trovano mai nulla e che, soprattutto, molti anni prima ha ucciso Estate, sua sorella. La famiglia di origine si è strutturata intorno a questo lutto, il padre ha smesso di andare in ufficio, la madre si è sforzata di avere rapporti con lei, la figlia rimasta. Dopo aver passato anni a vivacchiare senza uno scopo, dopo il classico periodo a Londra, Maria ha messo su un eccentrico negozio: i clienti vanno da lei perché pensi e compri per loro regali importanti per persone che lo sono altrettanto. Il suo lavoro consiste nel confezionare l’amore e l’affetto con un bel fiocco, per chi non ha il tempo di farlo. La vita di Maria però, sempre in bilico, un giorno si incrina definitivamente: in ventiquattro ore, il tempo di quattro pasti, ha un negozio che non vuole, un compagno che non riesce a lasciare, e una scoperta che la porterà a riconsiderare tutto ciò che la circonda.

La location

La masseria Quis Ut Deus, originariamente denominata masseria Lella, fu eretta nel 1710 sotto il regno di Filippo V di Borbone. La struttura aveva una estensione di 90 tomoli, composta da abitazione con stanze soprane e sottane, stalla, fienile, ovile e una cappella. Nel 2006, dopo un cambio di proprietà, ha cambiato il nome nell’attuale ed è stata completamente restaurata trasformandosi in un centro per il benessere fisico e spirituale, pur mantenendo intatto il fascino antico e l’inconfondibile patrimonio culturale e artistico pugliese. La masseria è immersa tra muretti a secco e ulivi monumentali, entrambi Patrimonio dell’umanità Unesco. Oggi la masseria Quis Ut Deus è un affascinante resort 4 stelle con camere, SPA e piscina tra gli ulivi.

Ai primi del ‘700 il notaio Bonaventura Lella fece ultimare i lavori del corpo centrale della masseria e piantare 400 alberi di ulivo, che tutt’oggi dominano nel parco della masseria. Due anni dopo sempre il proprietario fece erigere una chiesetta con una croce in pietra, sull’ingresso, che ricorda tanto quella templare. All’interno, con soffitto a volta, un affresco raffigura diversi santi, tra i quali uno con la scritta in latino “Quis Ut Deus”, che in italiano vuol dire “Chi è come Dio?”, dall’ebraico “Mi Ka El”. Si tratta quindi del nome latino dell’Arcangelo Michele, tanto caro ai Templari.

I vini

La famiglia Tagliente si è dedicata da sempre con grande passione alla coltivazione dei vigneti. Questa dedizione, unita allo spirito di sacrificio, è stata trasmessa da Domenico e Margherita ai loro figli. Forti delle proprie convinzioni e con il fine di fare al meglio viticoltura ed esaltare la bontà delle produzioni vinicole che il territorio è capace di dare, hanno pensato di valorizzare i vitigni autoctoni. Stiamo parlando di uve quali il Primitivo, la Verdeca, Il Fiano Minutolo, oltre ad alcuni vitigni alloctoni che, uniti ai nostri, danno vini di grande struttura e serbevolezza. Con l’obiettivo di mantenere un’unica entità tecnica e produttiva capace di affrontare le sfide del mercato, i fratelli Tagliente hanno dato vita alla società agricola e cantina denominata Lama di Rose. Nel 2003 aprono la cantina per la trasformazione dell’uva, che vanta una superficie di circa 28 ettari, di cui diciotto a vigneto, cinque a oliveto, quattro a seminativo e uno di macchia mediterranea. In questi ultimi anni Lama di Rose si va arricchendo di nuove componenti che stanno dando all’azienda idee innovative, la linfa vitale di un’impresa giovane e moderna. Attualmente i vini prodotti sono i seguenti: Pizzichicchio (primitivo IGP Salento), Fucaraz (primitivo IGP Salento), Tufaja (pinot bianco IGP Salento), Cabernet (rosso IGP Salento), Broj (Verdeca), Zippero (rosato). Tutti i vigneti sono ubicati nei Comuni di Crispiano e Massafra. La cantina e il punto vendita si trovano a Crispiano, in via Paganini.