E’ antica tradizione, risalente al tempo dei Domenicani che avevano grande devozione per Gesù Bambino, la novena “d’i nove lampe” a San Domenico,

che consiste, nei nove giorni precedenti Natale a partire dal 16 dicembre, di venerare la nascita del Redentore la mattina presto con canti e preghiere, accendendo ogni giorno una lampada su di un apposito candelabro presso l’altare maggiore (in numero appunto di nove) significando con ciò la Luce che viene nel mondo.

Una devozione antica

Trattasi di una devozione antica sempre molto affollata che probabilmente non ha simili nel territorio circostante, in quanto la sua peculiarità oltre all’essere celebrata prima dell’alba è per l’appunto il candelabro rituale impiegato, che ricorda molto la “menorah” ebraica, e l’altrettanto numero rituale delle lampade, il nove, dato dalla moltiplicazione al quadrato del tre simbolo della Trinità. Durante la novena, altra singolarità è la recita delle cosiddette “antifone O” oppure “antifone maggiori”, i cui versetti iniziano tutti con l’invocazione “O” come ad esempio “O sapienza di Iesse…”, “O germoglio di Davide….” che i presenti rivolgono al Gesù Bambino nascente.

I dolci della tradizione

E’ questo anche il periodo giusto per cominciare a friggere i rituali “purcìdde” (letteralmente “porcellini”), a Taranto chiamati “sanacchiùdere”, a Oria “purcidduzzi” e a Lizzano “li vancali ti San Giuseppi”, piccoli pezzi di pasta dolce cotti in olio bollente tipici del periodo di Natale, che una volta pronti vengono conditi con miele e cannellini (“l’anesène”) e disposti in forma di ciambella o di torta (a Napoli si chiama “cicerchiata”) sulla tavola natalizia. Le massaie martinesi usano rivolgersi a vicenda per chiedersi se hanno già provveduto a preparare i “purcìdde” la domanda rituale: “‘à fegghiète ‘a scrofe?” (letteralmente: “ha partorito la scrofa?”). Non si sa perché detti dolci natalizi siano stati chiamati col nome dei maialini; comunque, i “purcìdde” sono immancabili sulle tavole delle famiglie tradizionali e scambiati con parenti e amici nella cui casa già “‘à fegghiète ‘a scrofe”.

Informazioni utili

Nella foto, dettaglio della “Natività con Santa Rosa da Lima” custodita sul presbiterio di detta chiesa, risalente al 1681, del pennello di Nicola Gliri di Bitonto. 16 dicembre ore 05.45 – 07.00 (laudi mattutine e messa) ingresso libero. Info. Parrocchia 0804801904