«Mi mandano Quincy Jones e Herbie Hancock!». Jacob Collier, genio assoluto del jazz, ad appena diciannove anni era già ospite del Montreux Jazz Festival.

Non una delle tante, ma «la manifestazione» per eccellenza di una musica senza tempo. I due artisti, Jones ed Hancock, restano stregati dal talento del polistrumentista londinese. Il primo dei due fa di più, posta sul suo profilo facebook la foto, con la seguente didascalia: «In compagnia di due geni assoluti: Herbie Hancock e Jacob Collier». «Mai visto un talento così in vita mia!», ha poi aggiunto Mr. Dude che aveva sentito e visto su Youtube quel giovanotto eseguire “Don’t You Worry ‘bout a Thing” di Stevie Wonder e “Billie Jean” di Michael Jackson. Aveva diciannove anni ed erano già cose dell’altro mondo.

Bene, quel gran genio di Collier sarà ospite per la prima tappa del “Djesse World Tour” sabato 20 luglio alle 21.00 all’Arena Villa Peripato, in occasione di uno dei momenti di punta del Magna Grecia Festival, la rassegna a cura di ICO Magna Grecia e Comune di Taranto. Prima tappa, unico concerto al Sud. Avviso, dunque, a jazzofili e ai ragazzi che vivono di pane e web: non perdete questa occasione. Avete Jacob sotto casa, non lasciatevelo sfuggire, sarà un’esperienza unica. Non è un caso che dalle province di Matera e Bari, ma anche dalle vicine Marina di Pisticci e Castellaneta, si stiano organizzando con bus-navetta (gratuiti, grazie al “Progetto MaTa, un ponte per la cultura con Total, Shell e Mitsui”).

Quincy Jones, Herbie Hancock, Chick Corea, Pat Metheny, Stevie Wonder e altri ancora, fanno a gara nel magnificare le doti di questo ragazzo autodidatta, il cui esordio ricorda quello di Prince, fonte di ispirazione del giovane polistrumentista londinese insieme a Stevie Wonder e agli Earth, Wind & Fire. Parliamo di un intero mondo.

«Ho preso da mia madre, che non mi ha dato consigli o regole», dice l’artista, oggi ventiquattrenne. «Lei teneva le sue lezioni di violino, e io, sempre lì, ad osservare, ad ascoltare e appena possibile a stuzzicare tutti gli strumenti che trovavo a portata di mano in quella stessa stanza: pianoforte, tastiere, batteria, basso, chitarra».
Poi arriva il primo “live”. Jacob, un genio anche in questo. «Ho perfezionato il mio “one man show”: impegno gli strumenti sviluppati al MIT di Boston, dove ho studiato: basso, chitarra, pianoforte, tastiere, voce, batteria. Posso muovendomici intorno e suonarli anche tutti insieme nello stesso momento. Suono tutto io, dal primo all’ultimo strumento, utilizzando molto i loop. Ho spesso utilizzato un grande schermo: ogni loop ha una visualizzazione; suono il basso, suono la batteria, bene, sullo schermo appare una digitalizzazione della mia figura che mostra i movimenti che compio; per farla breve, tutto ciò che si sente nello stesso momento si può anche vedere».

Armonizzazioni e canzoni a cappella, la voce è soltanto la sua. «Avevo otto anni, quando presi le prime lezioni di canto classico, così ho imparato un metodo e che la voce è uno strumento straordinario; i miei musicisti: Stevie Wonder, Prince, Sting e le sue canzoni, Bobby McFerrin per l’uso della voce e la tecnica, i Take 6 per le armonizzazioni, gli Earth, Wind and Fire per il senso del groove».
I suoi video su Internet. «Ho un rapporto molto stretto con Internet, è importante condividere qualcosa: non ci sono regole e puoi fare ciò che vuoi. Quanti strumenti suono? La stanza di casa in cui sono cresciuto era circondata da strumenti musicali, troppi forse, non saprei dire quanti ne suonassi da piccolo, ma tre di questi, pianoforte, basso e batteria, mi hanno dato le basi per suonare anche gli altri: la musica per me è come una seconda lingua!».

Sabato 20 luglio ore 21.00, Arena Villa Peripato, Jacob Collier. Ingresso 20euro (più 3euro di prevendita); “under 18”, 15 euro (più 3euro di prevendita). Biglietti (e informazioni): Orchestra della Magna Grecia, via Giovinazzi 28 (392.9199935) e mediante le piattaforme on line vivaticket.it e ticketone.it