La mostra “Woodstock & Hendrix: THE REVOLUTION. Fotografie di Baron Wolman e Donald Silverstein” con oltre 60 fotografie racconta quello che fu uno dei momenti centrali della cultura popolare del secondo Novecento.
L’esposizione ripercorre, in occasione del suo cinquantesimo anniversario, quello che è stato senza dubbio il festival musicale più importate della storia del Rock, quando 500.000 persone provenienti da ogni parte del globo si accamparono vicino alla piccola città rurale di Woodstock, nello stato di New York, per una tre giorni all’insegna della musica e della pace, come recitava il famoso claim dell’evento. Sul palco si alternarono tutti i più grandi nomi della scena musicale dell’epoca come Jimi Hendrix, gli Who, Joan Baez, Janis Joplin, Carlos Santana, Grateful Dead, Joe Cocker, Crosby, Stills, Nash & Neil Young e molti altri. A testimoniare questi tre giorni c’era Baron Wolman, già capo fotografo per la rivista Rolling Stones, che con la sua macchina fotografica ritrae una delle più grandi rivoluzioni nella storia della cultura popolare, Woodstock appunto.
Ma Wolman non si limita ad immortalare solo gli artisti sul palco o dietro le quinte, volge infatti il suo obbiettivo verso il pubblico documentando l’acme della stagione dell’amore. Le fotografie di Wolman ci restituisco in maniera ancora vivida e per nulla documentaristica quello che era l’atmosfera del festival: le strade sterrate invase dalle persone che risalivano le colline per assistere al concerto; le macchine abbandonate lungo la strada ed usate come giacigli; baracche e tende improvvisate circondate dalle mucche provenienti dai vicini pascoli; le migliaia di corpi aggrovigliati l’uno sull’altro.
Accanto alla foto di Wolman anche quelle di Donald Silverstein, il grande fotografo americano che nel 1967 immortalò Jimi Hendrix, simbolo della musica psichedelica degli anni ’60, nonché il performer che chiuse il Festival di Woodstock, per celebrare il più grande chitarrista mai esistito, all’apice della sua carriera. Le foto in studio, alcune delle quali scattate insieme ai suoi compagni di band Mitch Mitchell e Noel Redding, mostrano un Jimi Hendrix già consapevole del suo ruolo fondamentale nella storia della cultura pop. Hendrix stava infatti rivoluzionando la musica popolare dal suo interno, ovvero dalla capitale della cosiddetta Swinging London. Hendrix non solo stravolge il modo di suonare la chitarra elettrica definitivamente, ma diventa massimo esponente della cosiddetta musica psichedelica, contribuendo al passaggio di consegne tra Londra e San Francisco, città che diventerà la nuova capitale della musica e delle tendenze giovanili.
6-28 GIUGNO UNIBA Polo Universitario di Taranto via Duomo 258 – TARANTO, TA e MArTA (Museo Nazionale Archeologico di Taranto) via Cavour 10 – TARANTO, TA Ingresso libero