È Stefano Benni l’ospite di Aperitivo d’Autore in programma mercoledì 29 agosto (ore 20) alla masseria Rosario, a Grottaglie. Una imperdibile occasione per incontrare il “Lupo”, tra i più popolari e apprezzati scrittori umoristici italiani.
Con lui si parlerà della sua poliedrica carriera artistica e verrà presentata l’ultima fatica letteraria, “Prendiluna”(Feltrinelli Editore), che arriva dopo svariati libri amati da milioni di lettori in tutto il mondo: da “Bar Sport” a “Terra!”, da “Comici spaventati guerrieri” a “Baol”, da “Elianto” a “Il bar sotto il mare”, passando per “La grammatica di Dio”, “Saltatempo” e tanti altri. “Prendiluna” è apocalittico e travolgente. L’indomabile immaginario di Stefano Benni, in una lingua ricca di ironia e di invenzioni, capace di unire risate e umorismo alla coscienza dell’orrore contemporaneo. Converserà con lo scrittore l’ideatore di Aperitivo d’Autore, il giornalista Vincenzo Parabita. Invece il reading sarà a cura dell’attore Gaetano Colella. Per prendere parte all’evento è obbligatorio prenotare chiamando al numero 380.4385348 oppure scrivendo all’indirizzo email aperitivodautore@gmail.com. I partecipanti godranno di un ricercato aperitivo realizzato anche stavolta dal Symposium Cafè e degusteranno gli eccellenti vini di Tenute Motolese. Sono partner dell’iniziativa anche la community Ig Taranto e la libreria AmicoLibro. Aperitivo d’Autore è il format itinerante di Volta la Carta che, dal 2015, abbina la letteratura contemporanea di qualità alla buona enogastronomia del nostro territorio, il tutto in location ricercate di Taranto e provincia.
L’AUTORE
Stefano Benni nasce a Bologna nel 1947. Giornalista, scrittore e poeta, collabora con numerose testate, tra cui il giornale francese Libération. Ha diretto per Feltrinelli la collana Ossigeno. Ha curato la regia e la sceneggiatura del film “Musica per vecchi animali” (1989), scrive per il teatro e ha allestito e recitato in numerosi spettacoli con musicisti jazz e classici. Tiene da anni seminari sull’immaginazione e reading. Genio della satira e dei neologismi, è autore di numerosi romanzi di successo pubblicati da Feltrinelli e tradotti in più di 30 lingue, tra cui”La compagnia dei celestini”(1992), “Blues in sedici”(1998), “Achille piè veloce”(2003), “Margherita Dolcevita”(2005), “Pane e tempesta”(2009), “Bar sport Duemila” (2010), “Di tutte le ricchezze” (2012), “Cari mostri” (2015), “La bottiglia magica” (2016) e di molti testi teatrali tra cui “Le Beatrici”(2011). A Stefano Benni e al suo mondo letterario è dedicata la Bennilogia, un’enciclopedia online interamente e liberamente costruita dai suoi lettori. Tutti possono partecipare al progetto e incontrare gli altri benniani al “Bar Sport”. Benni è grande amico dello scrittore francese Daniel Pennac. Fu proprio lo scrittore bolognese a convincere la casa editrice Feltrinelli a tradurre i primi libri di Pennac in italiano.
IL LIBRO
Una notte in una casa nel bosco, un gatto fantasma affida a Prendiluna, una vecchia maestra in pensione, una Missione da cui dipendono le sorti dell’umanità. I Diecimici devono essere consegnati a dieci Giusti. È vero o è un’allucinazione? A partire da questo momento non saprete mai dove vi trovate, se in un mondo onirico farsesco e imprevedibile, in un sogno Matrioska o in un Trisogno profetico, se state vivendo nel delirio di un pazzo o nella crudele realtà dei nostri tempi. Incontrerete personaggi magici, comici, crudeli. Dolcino l’Eretico e Michele l’Arcangelo – forse creature celesti, forse soltanto due matti scappati da una clinica, che vogliono punire Dio per il dolore che dà al mondo. Un enigmatico killer-diavolo, misteriosamente legato a Michele. Il dio Chiomadoro e la setta degli Annibaliani, con i loro orribili segreti e il loro disegno di potere. E altri vecchi allievi di Prendiluna: Enrico il Bello, Clotilde la regina del sex shop, Fiordaliso la geniale matematica. E il dolce fantasma di Margherita, amore di Dolcino, uccisa dalla setta di Chiomadoro. E conosceremo Aiace l’odiatore cibernetico e lo scienziato Cervo Lucano che insegna agli insetti come ereditare la terra. Viaggeremo attraverso il triste rettilario del mondo televisivo e la gioia dei bambini che sanno giocare al Pallone Invisibile, periferie desolate e tunnel dove si nascondono i dannati della città. Conosceremo i Diecimici e poi Hamlet il pianista stregone, il commissario Garbuglio che vorrebbe diventare un divo dello schermo, e l’ultracentenaria suor Scolastica, strega malvagia e insonne in preda ai rimorsi. Fino all’Università Maxonia, dove il sogno diventerà una tragica mortale battaglia e ognuno incontrerà il proprio destino. E ci sveglieremo alla fine sulla luna, o in riva al mare, o nella dilaniata realtà del nostro presente.
LA LOCATION
Situata nell’omonima contrada in territorio di Grottaglie, la masseria Rosario fa parte delle Tenute Motolese, insieme alla masseria Angiulli Grande e alla masseria la Cattiva. Si tratta di una struttura del XVIII secolo, a corte chiusa e costituita da un corpo principale adibito a residenza padronale. All’interno si trova un grande cortile dove si affacciano i locali un tempo utilizzati come scuderie, stalle, abitazioni dei contadini e ovili, oggi adibiti ad agriturismo. Nella corte vi è anche una chiesetta. Attualmente i terreni sono tutti condotti in regime di agricoltura biologica e coltivati a uliveto, sia secolare che intensivo, e vigneti allevati a spalliera di varietà Aleatico doc, Negramaro e Primitivo igt. La masseria è destinata ad agriturismo e masseria didattica ed è servita da un impianto fotovoltaico di ultima generazione installato sul tetto piano di uno dei corpi di fabbrica. Inizialmente vi era una coltura mista di oliveti, mandorleti, vigneti e seminativi anche associati. Fino alla prima metà del 1900 grande importanza ebbe la pratica zootecnica con conseguente produzione e commercializzazione di latte fresco e pastorizzato confezionato in azienda. All’epoca la vaccheria era considerata tra le più grandi del Mezzogiorno. Per tale motivo fu una della masserie più importanti del territorio. Masseria Rosario si trova sulla strada interpoderale alberata di fronte all’ingresso dello stabilimento Alenia, nei pressi dell’aeroporto “M. Arlotta”.
I VINI
Da sempre vocata all’agricoltura e all’amore per la terra, l’Azienda Agricola Motoleseha radici antiche. La storia agricola della famiglia Motolese affonda le sue radici nel XIX secolo: infatti già prima del 1850, e da allora ad oggi per ben otto generazioni, la passione per la coltivazione della vite e dell’olivo è stata alla base del lavoro quotidiano. Oggi l’azienda si compone di oltre 200 ettari di terreno e tre masserie fortificate tutte situate nel cuore della Puglia. Dal 1998 è in corso un processo di rinnovamento sia agronomico che tecnologico, che interessa sia gli oltre 50 ettari di vigneto che le oltre 12mila piante di olivo. Questo sta portando l’azienda a presentarsi sui mercati nazionali e internazionali con prodotti caratterizzati dalla qualità della materia prima, senza dimenticare quelle che sono le caratteristiche tipiche del territorio d’origine. Con il marchio Tenute Motolesevengono commercializzati i vini Primitivo, Negroamaro, Rosato di Negroamaro e Fiano, oltre all’olio extra vergine d’oliva biologico. Ultimamente il Primitivo e il Negroamaro hanno ottenuto importanti riconoscimenti a Bruxelles e in Piemonte.