«Abbiamo posto la vertenza del lavoro che verrà, quello che riguarderà le generazioni future, come priorità del nostro operato, per questo crediamo che i diritti non si debbano mai dare per scontati, che abbiamo, invece, bisogno di essere riproposti, rinverditi, avvertiti nuovamente come la malta che costruisce uomini liberi e consapevoli. E’ questa la ragione per cui anche grazie al contributo di associazioni e movimenti saremo nelle scuole ancora una volta alla vigilia del 25 aprile.» Paolo Peluso, segretario generale della CGIL di Taranto annuncia così due iniziative che il 23 aprile prossimo si terranno a Grottaglie e a Statte.

A Grottaglie la protagonista a partire dalle 9.30, nell’Auditorium del Liceo Artistico Calò, sarà la memoria, maestra di vita e di storia.

La memoria è il patrimonio di esperienza di cui è fiduciario lo SPI CGIL, il sindacato dei pensionati che insieme ad ARCI e altre associazioni a Grottaglie parlerà ai ragazzi di “25 Aprile: l’Italia dalla Resistenza alla Costituzione. I giovani incontrano la storia”.

«La storia va riletta con attenzione alla luce anche del buio di fiducia che spesso i ragazzi avvertono rispetto allo Stato e alle sue istituzioni – dice Peluso – per questo ricordare quel percorso, quella strada irta di difficoltà ci offre l’opportunità di parlare di diritti e doveri nell’idea di una comunità partecipe e coesa.»

La seconda iniziativa si svolgerà sempre il 23 aprile a partire dalle 17.30 nella Biblioteca Comunale “Matteo Mastromarino” di Statte.

«Abbiamo accolto l’invito rivoltoci da Avviso Pubblico – spiega ancora Peluso – e qui porteremo la testimonianza diretta del lavoro e dei diritti in bilico. I ragazzi delle scuole del territorio parteciperanno a “Circuiti di responsabilità”: una giornata in cui si consegnerà il testimone dell’impegno alle nuove generazioni stimolando un dibattito partendo proprio dalla cronaca e dai suoi protagonisti.

La Giornata, il docufilm prodotto dalla CGIL regionale, del regista Pippo Mezzapesa, aprirà i lavori di una mattinata all’insegna della narrazione con lo scrittore Leonardo Palmisano, autore di “Mafia Caporale” e Stefano Arcuri, marito di Paola Clemente, la bracciante morta di fatica nelle campagne del barese nel 2015